E' la nuova tappa di una storia che ne ha già fatto registrare altre. Racconti fatti che si sarebbero verificati il 14 gennaio, l'11 ed il 21 febbraio del 2021, al centro di una indagine, ora conclusa, che chiama in causa un 45enne di Benevento al quale sono contestate le ipotesi di reato di stalking e lesioni. Sono relative ai comportamenti che l'uomo, difeso dall'avvocato Antonio Leone, avrebbe mantenuto, violando anche il divieto di avvicinamento alla parte offesa (ed ai luoghi che frequenta) disposto dal Riesame, nei confronti, all'epoca, della ex compagna. Lei è una dipendente pubblica, lui, oltre a tempestarla di telefonate e messaggi ingiuriosi e intimidatori via whatsapp, avrebbe raggiunto la sua abitazione, l'avrebbe minacciata, insinuando, in preda alle gelosia, che avesse relazioni con altri uomini, e l'avrebbe colpita con uno schiaffo. In un'altra occasione si sarebbe invece recato presso la sede di lavoro della donna e l'avrebbe offesa, gridandole contro espressioni pesantissime.
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MOLESTA LA EX, FOTOGRAFA AUTO NEI PRESSI DELLA SUA CASA: CONDANNATO
Un anno e 7 mesi ed il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, in favore della parte civile. E' la condanna decisa dal giudice Roberto Nuzzo per un 60enne di Sant'Angelo a Cupolo, imputato di stalking, lesioni nei confronti dell'ex moglie e violazione di domicilio. Gli sono state contestate condotte, per le quali è sottoposto al divieto di avvicinamento alla parte offesa, che sarebbero iniziate nel 2019, quando lui, difeso dagli avvocati Roberto Prozzo ed Antonio Grillo, le avrebbe riservato le sue attenzioni moleste. Oltre a raggiungere la casa dell'ex coniuge – è assistita dall'avvocato Viviana Olivieri -, l'avrebbe seguita negli spostamenti, informandosi sui suoi movimenti, anche quando si recava dal medico o dal calzolaio. Inoltre, avrebbe fotografato tutte le auto parcheggiate nei pressi dell'abitazione della donna, per capire quali fossero le sue frequentazioni, fermando anche un paio di operai che dovevano eseguire dei lavori.
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CHIEDE COLLOQUIO CON DETENUTO, "NON E' VERO CHE CONVIVE CON LUI": ASSOLTA
Il fatto non sussiste. E' la formula con la quale il gup Vincenzo Landolfi ha assolto, al termine di un rito abbreviato condizionato all'esame dell'imputata, una 39enne di Pago Veiano. Difesa dall'avvocato Laura Cancellieri, la donna era accusata di aver attestato nell'agosto del 2022 - falsamente, secondo il Pm-, in una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, di essere legata da un rapporto di convivenza con un detenuto. L'avrebbe fatto per essere ammessa ad un colloquio con l'ospite della casa circondariale di Benevento, ma la circostanza, sostenevano gli inquirenti, non era vera perchè tra i due non c'era mai stata alcuna convivenza. Un'imputazione che, come detto, è caduta.