Ariano Irpino

E' stata una vile aggressione quella messa in atto da un detenuto ai danni di un agente di polizia penitenziaria della casa circondariale di Ariano Irpino.

Detenuto, tra l'altro, famoso proprio perchè lo scorso anno in un altro istituto penitenziario, insieme ad altri, si era reso protagonista di una violenta rivolta in cui un agente di polizia penitenziaria rimase gravemente ferito tanto da finire in ospedale.

Proprio per questo motivo era stato trasferito nell'Istituto arianese in regime di 14 Bis conclusosi qualche mese fa.

Non meno grave è stata l'attuale vicenda, questa volta ha riversato la propria ira sull'agente del reparto per motivi ancora da chiarire, tentando di sottrarre le chiavi allo stesso, afferrandolo e strattonandolo con grande ferocia. Nonostante ciò, con prontezza l'agente è riuscito a sfuggire all'aggressione e a dare l'allarme rendendo vani gli sforzi del detenuto che allora, brandendo una sbarra, ha deciso poi di accanirsi sul box agenti distruggendolo.

Per l'agente si è reso necessario l'invio immediato in pronto soccorso, riportando varie contusioni ed escoriazioni.

Lo denuncia di Stefano Sorice Pellegrino, segreteria locale Uilpa polizia penitenziaria Ariano Irpino.

"La polizia penitenziaria di Ariano Irpino è in balia dei detenuti, bersaglio su cui questi ultimi scatenano la propria rabbia. Vi è inoltre l’allarmante semplicità con cui gli stessi aggrediscono gli agenti, ed ogni volta si prega che non vi siano irrimediabili conseguenze. La casa circondariale di Ariano Irpino è depauperata negli organici, basti pensare che l'agente vittima dell'aggressione era addetto a due reparti contemporaneamente.

Non si riescono a garantire diritti soggettivi del personale né tanto meno l'ordine e la sicurezza e intanto, piuttosto che chiudere un reparto detentivo totalmente al collasso dal punto di vista strutturale, si tenta di riaprire due padiglioni appartenenti al medesimo reparto e resi inagibili proprio durante una rivolta nello scorso anno, così che l'Istituto del tricolle possa divenire nuovamente una "pattumiera sociale", sovraffollata e con sempre meno personale.

Ci chiediamo: "dove vogliamo arrivare?", ma la risposta sembra abbastanza chiara, solo speriamo e combattiamo ancora denunciando la situazione Carceri, soprattutto gli Istituti Campani che sono totalmente fuori controllo tra aggressioni ed eventi critici ormai all'ordine del giorno e, finora, non vi è stato intervento atto, almeno in parte, alla risoluzione di tali criticità e a pagare il conto di questo assenteismo istituzionale è solo e soltanto la polizia penitenziaria, impotente e abbandonata a se stessa e che orami vede i propri diritti continuamente lesi.

Chi vorrebbe lavorare in queste condizioni? Solo delle persone che hanno uno spirito di abnegazione tale da credere realmente nei compiti istituzionalmente a loro demandati.

Come Uilpa polizia penitenziaria auguriamo una pronta guarigione al collega colpito da questa ignobile vicenda elogiando inoltre la prontezza grazie alla quale il detenuto non è riuscito ad impadronirsi delle chiavi e gridiamo ancora una volta a gran voce la denuncia della situazione attuale del carcere Campanello di Ariano Irpino, prima che le conseguenze di tali criticità arrivino ad un punto di non ritorno."