Salerno

Nel giorno in cui incontrerà Paulo Sousa e Morgan De Sanctis per stilare la tabella di marcia in vista della nuova stagione, Danilo Iervolino è tornato a parlare a tutto campo. Lo ha fatto nel corso de "La politica nel pallone", in onda su Rai Gr parlamento. Il presidente della Salernitana ha, innanzitutto, parlato di mercato e delle tante società che corteggiano Boulaye Dia. «Per Dia ad oggi abbiamo una clausola di 25 milioni che non rispecchia il valore del giocatore che potrebbe stare minimo sui 40 milioni. Purtroppo ci sono tante squadre interessate, il giocatore vorrebbe restare a Salerno, vedremo il 20 luglio allo scadere della clausola cosa accadrà. Noi ci auguriamo resti qui. Lo abbiamo voluto fortemente, e sarebbe importante per noi poterlo trattenere». 

Iervolino, in ogni caso, ha promosso la Salernitana e la tifoseria per quanto fatto nella scorsa stagione. «Il voto per la stagione appena conclusa è un otto alla squadra e un dieci al pubblico, sempre affettuoso e capace di dare un supporto straordinario alla squadra», ha detto Iervolino che ha fissato anche gli obiettivi per il futuro. «Ci auguriamo l'anno prossimo di poter fare quanto prima i 40 punti per la salvezza e di inaugurare un progetto in cui la Salernitana possa affrontare la massima serie con tranquillità».  La speranza di Iervolino, inoltre, è di aumentare il numero di abbonati, raggiungendo la soglia dei 12mila.  «Vorremmo superare la soglia dei 12mila abbonati, lo scorso anno sono stati 8mila, abbiamo l'ambizione di avere sempre più tifosi allo stadio. È importante per giocatori perché Salerno ha una grande tifoseria, che regala emozioni, e rappresentano davvero il dodicesimo uomo in campo».

Il numero uno del club ha parlato anche di Gianni Petrucci, entrato da poco nel Cda del cavalluccio marino. «E' una persona speciale, di grande esperienza, carismatico, che riesce a vedere cose che gli altri non vedono, uomo di grandi strategie che può dare sicuramente un grandissimo contributo a me personalmente e a tutta la Salernitana. Di solito nel calcio si tende ad avere un uomo solo al comando, io invece non soffro le grandi personalità accanto a me, anzi trovo che questo sia un moltiplicatore per fare ancora meglio. Lui ha una grande esperienza nello sport, possiamo definirlo l'uomo dello sport in Italia. E la Salernitana che vuole creare una sport city che parte dal calcio e attraverso anche gli sport minori vuole identificare un territorio non poteva ricevere disponibilità migliore e quindi ce lo teniamo stretto».