Agropoli

“La tragedia che ha colpito la comunità di Agropoli richiama l'attenzione sulla necessità di riaprire il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Agropoli, al fine di garantire una tempestiva assistenza medica alla popolazione residente e ai numerosi visitatori che affollano la costa da Paestum ad Acciaroli durante il periodo estivo", sono le parole della coordinatrice del movimento 5 stelle in provincia di Salerno Virginia Villani che riaccende i riflettori sulla chiusura del pronto soccorso del nosocomio cilentano anche alla luce del recente incidente stradale, in cui hanno perso la vita Aniello Rozza, sua moglie e sua madre.

Per la coordinatrice si tratta "solo l'ultimo esempio di una serie di eventi tragici che potrebbero essere evitati se l'Ospedale di Agropoli fosse operativo".

"Non possiamo permettere che le persone debbano affrontare viaggi lunghi e rischiosi per ottenere l'assistenza medica di cui hanno bisogno in situazioni di emergenza. Il caso del giovane Tommaso Gorga, che ha perso la vita a seguito di un tragico incidente stradale, evidenzia ancora una volta la necessità di riattivare il Pronto Soccorso di Agropoli. Non possiamo sapere se la sua vita sarebbe stata salvata se fosse stato trasportato al vicino presidio ospedaliero di Agropoli, ma è nostro dovere fare tutto il possibile per garantire un'adeguata e tempestiva assistenza medica a tutti i cittadini”, denuncia la coordinatrice del Movimento 5 stelle in provincia di Salerno.

“Riaprire l'Ospedale di Agropoli e riattivare il Pronto Soccorso rappresenta un investimento fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini. Chiediamo alle istituzioni di ascoltare questa richiesta urgente e di agire con tempestività per evitare ulteriori tragedie come quella che ha colpito la famiglia Rozza e tante altre famiglie in passato. Inoltre, mi preme ricordare -conclude Villani-che sono state raccolte oltre 42mila firme e intere comunità che da anni, a gran voce, invocano l’apertura del Pronto soccorso dell’ospedale di Agropoli. Un grido d’allarme che coinvolge anche i sindaci e gli amministratori dei tanti comuni dell’area Cilentana che hanno in questo nosocomio un riferimento fondamentale per l’assistenza a migliaia di residenti e turisti”, conclude Villani.