Tra le (poche) cose buone che ci lascia l'ultima settimana di storia della SSC Napoli, peraltro ampiamente interlocutoria visto il fermo calcistico in atto, è la conclusione al fotofinish della noiosa telenovela di fin troppe puntate che ha visto protagonisti Cristiano Giuntoli, Aurelio De Laurentiis e la Juventus FC. Vi risparmio le comiche esternazioni di molti tifosi bianconeri di ogni ordine e grado, da quelle diciamo giornalistiche a quelle spudoratamente perecottare, tutte però accomunate (questo va loro proprio riconosciuto) da ugual ottusità e arroganza.
Basti pensare che la pretesa tutta bianconera che si possa trattare con un tesserato di altra società sotto regolare contratto è stata considerata da tutti gli intervenuti (di fede juventina) assolutamente normale, se non addirittura legittima o necessaria, e da annoverare tra "uno dei più grandi colpi" di questi primi scorci di campagna acquisti (sigh!). Quanto a Giuntoli nutro per lui lo stesso atonico sentimento che ho provato per tutti quelli che dopo Napoli hanno scelto - di più, hanno voluto a tutti i costi - la Vecchia Signora. Una totale, sconfinata e immarcescibile indifferenza. Perché vedete, al di là del buon sangue o meno che scorreva tra presidente e DS, resta il fatto che quest'ultimo ha rivelato al patron azzurro le sue (perfide) intenzioni, già divenute (ahimè) ingrate volontà, in mondovisione e a scudetto appena ottenuto, pur al netto della forma artatamente servile ed elogiativa utilizzata.
Pare che il transfugo abbia anche rinunciato a poco meno di 1 milione di euro (al più 2) tra compensi e premi pur di correre tra le braccia della "Fidanzata d'Italia" (che detta così fa pensare a tutto tranne che a una signora dagli alti valori morali). Sarebbe bastato che chiedesse a Higuain e Sarri probabilmente per mutare i suoi intenti, ma forse erano proprio i loro (cattivi) esempi ad averlo spinto a compiere scelte che oggi a noi tifosi partenopei sembrano più che inopportune francamente sleali. Ma si sa il tempo attenua le passioni - otto anni sono veramente tanti - e a nulla vale se nella controparte era appena sbocciato un amore finalmente assoluto ed eterno.
Non so se Cristiano Giuntoli farà bene dove ha volontariamente scelto di andare o se questo passaggio torinese segnerà per lui l'inizio della fine (qualcuno di noi, neanche tanto segretamente, se lo augura), ma so di dovergli un grazie per quello che ha fatto e, fatemelo dire, anche per quello che la sua scelta finale ci ha rivelato di lui. Bon voyage Mr Giuntoli!