Benevento

Si infiamma lo scontro in vista delle elezioni della Camera penale, in programma l'11 luglio. Dopo la nota della lista che fa capo all'avvocato Antonio Leone, arriva la replica del presidente uscente, l'avvocato Simona Barbone.

“Le dichiarazioni contenute nell’articolo pubblicato in data 1° luglio 2023 dalla compagine guidata dall’Avv. Antonio Leone sono infondate e denigratorie – afferma-, pertanto, mi corre l’obbligo, in quanto Presidente, di tutelare la mia credibilità e quella dell’intera Camera Penale di Benevento.
Mai avrei immaginato che il confronto per le elezioni della Camera Penale potesse toccare livelli tanto inadeguati”.
Secondo Barbone, “probabilmente sfugge all’Avv. Antonio Leone che è compito della Giunta della Camera Penale ammettere le candidature e verificare la sussistenza dei requisiti richiesti dallo Statuto, e questo è stato fatto successivamente allo scadere del termine per la presentazione delle candidature stesse che doveva avvenire entro il 1° luglio 2023. È evidente, dunque, che i nominativi dei firmatari delle singole liste non potevano essere trasmessi se prima non fossero state completate le attività di controllo ed, in ogni caso, non possono essere divulgati per evidenti ragioni di tutela della privacy di tutti gli iscritti”.

E ancora: “Nel confronto elettorale ogni nuova candidatura, ogni proposta programmatica è legittima e contribuisce a consolidare il necessario valore democratico del contesto associativo. Tuttavia devo riscontrare che la compagine alternativa propone una deludente e faziosa narrazione della Camera Penale, conducendo una campagna elettorale fondata su sterili critiche, insinuazioni e irrispettosi attacchi personali, piuttosto che sulle proposte, con modalità, peraltro, rivolte a minare gravemente il prestigio e il decoro della nostra associazione”.
Barbone rivendica che la giunta che ha presieduto “ha lavorato con impegno ed ha conseguito risultati importanti. Mai ha difettato di forza, presenza, autorevolezza e trasparenza. Il programma da essa svolto è indiscutibilmente patrimonio comune”, e sottolinea che la sua iscrizione alla CPBN “risale a 22 anni fa e da allora ho sempre partecipato attivamente alla vita associativa. Non posso dire altrettanto di coloro che oggi lamentano strumentalmente un difetto di trasparenza e che non hanno mai mostrato segni di concreto interesse alle numerose iniziative intraprese dalla Camera Penale”.
Infine, un invito: “Orbene, è giunta l’ora di chiudere questa querelle. Confrontiamoci sui programmi e discutiamo seriamente della tutela del diritto di difesa per la realizzazione del giusto processo, evitando possibilmente l’elencazione stucchevole di slogan “a buon mercato””.