Avellino

L’altro giorno leggevo un articolo di Nicolas Berrod, pubblicato su “Le Parisien”, a proposito di uno studio presentato giovedì scorso al congresso annuale dei medici operanti nelle urgenze. Traduco il testo alla lettera: secondo i risultati dello studio, dover aspettare durante tutta una notte su di una barella aumenterebbe di circa il 50% il rischio di morte per le persone anziane.

Questo studio, in attesa di essere validato da una pubblicazione su di una rivista scientifica, è stato condotto durante due giorni, nel dicembre scorso, in 97 Servizi di urgenza, ripartiti in tutta la Francia. Sono stati seguiti 1598 anziani di più di 75 anni, ripartiti in due gruppi. 707 hanno passato, nelle urgenze, almeno una notte intera su di una barella, in merito alla famosa espressione “no bed night”. Gli altri 891 hanno potuto avere un letto di ospedale prima della mezzanotte. In altre parole questi ultimi non hanno pazientato tutta una notte in un contesto non confortevole.

Il tasso di mortalità è del 15,7% nel gruppo “barella”, e dell’11,1% nel gruppo più rapidamente allettato. Dopo correzione secondo le comorbidità, il grado di autonomia, l’età media, e il motivo dell’ospedalizzazione, si registra un rischio quasi raddoppiato in caso di attesa prolungata.

Il risultato resta significativo da un punto di vista statistico. Secondo Yonathan Freund, urgentista dell’ospedale “Pitié Salpetrière” di Parigi, tra l’altro uno degli autori dello studio, su 25 pazienti che avevano passato una notte in barella, almeno uno avrebbe avuto la possibilità di restare in vita se allettato tempestivamente.

I pazienti che hanno dovuto pazientare nelle urgenze dalla sera alla mattina presentano anche una durata di ospedalizzazione più lunga e maggiori complicazioni (infezioni, cadute, etc.). Passare una notte intera su di una barella va di pari con un cattivo approccio, il che aggrava lo stato del malato.

Per quanto riguarda le persone anziane poco autonome (difficoltà ad effettuare da sole le attività della vita quotidiana, disturbi cognitivi, etc.), il rischio di morire è più che raddoppiato in caso di attesa nelle urgenze di una notte intera. Naturalmente lo studio ha i suoi limiti, e necessita, come detto prima, di una validazione di una rivista scientifica. Fine della traduzione. Per inciso va precisato che l’assistenza sanitaria francese è la migliore del mondo. Per quanto mi riguarda offro la traduzione dell’articolo all’attenzione dei lettori e dei responsabili del settore, politici e non. A tal proposito ricordo che, secondo il vocabolario Treccani, per responsabile si intende persona che risponde delle proprie azioni e dei propri comportamenti rendendone ragione e subendone le conseguenze.

L'autore è Medico - Endocrinologo