"Oggi soprattutto dopo la pandemia la salute è diventata nella coscienza della gente una questione prioritaria esattamente come la pace, la sostenibilità ambientale, la crescita economica, il lavoro. L'importanza della salute e della sanità oggi è anche accresciuta da un mucchio di fattori tipici del nostro tempo (invecchiamento, cronicità, maggiore attesa di vita, maggiore efficacia della medicina). Ed è la politica che oggi può decidere sulla sorte di milioni di cittadini azzerando le liste d attesa, riorganizzando gli ospedali, ripensando alle cure primarie, restituendo all art. 32 sella Costituzione il suo valore autentico e originale, considerare la salute un opportunità di benessere per le persone e la comunità". A dichiararlo il consigliere regionale Lugi Abbate.
"Come nei Governi precedenti di centro sinistra anche oggi il centro destra ha problemi legati alla sostenibilità finanziaria e quindi legati al governo della spesa pubblica. E le prima decisione del Governo è stata quelle in pratica di ritornare ai tagli lineari e una drastica riduzione dei finanziamenti e dopo una rovinosa pandemia, la sanità non può farcela.
Per mettere freno al declino inesorabile della sanità pubblica ci vorrebbero 5 cose:
- un nuovo PNRR ( ripensare la strategia miope del PNRR)
- un progetto di riforma della sanità pubblica
- una nuova idea di sostenibilità pensata sulla salute quale produzione di ricchezza
- risorse aggiuntive
- una grande capacità della politica (una politica sia di destra che di sinistra sino ad ora non è stata all'altezza della situazione).
E all'origine di questo viaggio verso il peggio – conclude - c'è l'incapacità della politica che non riesce a concepire un pensiero più avanzato. Un atteggiamento di indifferenza e disprezzo nei confronti di valori morali e sociali. La nota Agenas fotografa il declino del nostro SSN. Un declino dovuto ad anni, decenni di tagli e di politiche aziendalistiche che vedevano la sanità come un bancomat e il personale come un costo sul quale tagliare, adattando i diritti ai limiti economici".