Benevento

Donne che piangono il figlio ammazzato per vendetta, il fratello, il marito impegnato in un servizio di scorta, il padre giudice che diventa simbolo di giustizia. Donne che non hanno paura di ribellarsi ai codici che di onore non hanno nulla, donne uccise, violentate, rinnegate dalle proprie madri, suicidate, donne che restano in piedi, la cui forza irrompe nel silenzio.

Storie raccontate nello spettacolo Donne e mafia che, con la regia di Simonetta De Nichilo, è andato in scena, organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati, al Teatro Romano. Circa 700, tra avvocati, magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, associazioni e cittadini, gli spettatori che hanno assistito, puntellandola ripetutamente con gli appalusi, ad una rappresentazione con una forte carica emotiva.

L'occasione per parlare con "un linguaggio diverso - spiega il presidente dell'Ordine, Stefania Pavone - di legalità e impegno, per sottolineare che si è donne e uomini di legge anche facendo testimonianza e memoria, stimolando momenti di comunità che cementificano le relazioni professionali e umane, come ha evidenziato il giudice Sergio Pezza, intervenuto in rappresentanza del Tribunale".

Donne coraggiose che combattono per una società migliore in un momento difficile come questo che stiamo vivendo , è quanto sottolineato dall’ assessora Carmen Coppola.

La riuscita della manifestazione- conclude Pavone - "che è andata ben oltre le aspettative , realizzata anche grazie al sostegno di chi ha creduto nella nostra idea, ci incoraggia a proseguire nel solco tracciato da questa serata".