Si è svolta l'assemblea annuale della Fondazione Antiusura Exodus 94 ed è stata l'occasione per tirare un bilancio del lavoro svolto e pianificare le future attività. Daniele Acampora, presidente del sodalizio, accusa lo Stato di alimentare lo stato di dipendenza di quanti restano vittima del gioco d'azzardo in tutte le sue forme e ricorrono agli usurai per procacciarsi il denaro necessario a continuare a giocare.
“Ringrazio tutti gli operatori e i volontari per il loro impegno, per quello che danno ogni giorno - spiega Acampora - Exodus è un viaggio che ha avuto inizio 30 anni fa e noi abbiamo il dovere di continuare. A noi non interessa sentirci dire che facciamo cose buone, non amiamo parlare di numeri, perché siamo abituati a incontrare persone e volti. Ci piangiamo addosso per l’usura che c’è sul territorio, da Sorrento a Castellammare, Capri inclusa.
Ma la verità è che abbiamo un serio problema con il gioco d'azzardo e non abbiamo le forze per incontrare tutte queste persone. Il sistema va cambiato, ma servono percorsi strutturati da fare insieme alle amministrazioni. Diciamocela tutta, la Fondazione è qui anche perché c’è la Chiesa, fondamentale in questo percorso. Noi ascoltiamo tanto e tutti ogni giorno, ma non basta. Non possiamo continuare ad inventarci soluzioni che non ci sono e questo perché le persone in difficolta arrivano troppo tardi. Disperdiamo energie che andrebbero messe a sistema. Lo Stato è un amico immorale, che si permettere di continuare a finanziare il gioco d'azzardo. Nel nostro territorio è normale andare dall’usuraio, dobbiamo sempre di più incentivare la cultura all’educazione finanziaria. Gli incontri nelle scuole sono per noi una garanzia, diamo fiducia e strumenti ai giovani, non aspettiamo che facciano gli stessi errori dei padri”.