di Paola Iandolo
Pestaggio in carcere, avvenuto con l’aiuto di agenti penitenziari in servizio nella casa circondariale di Bellizzi Irpino: chiuse le indagini sui tre agenti che erano stati già raggiunti da una misura cautelare, G. I, U.M., L.P, difesi dagli avvocati Gaetano Aufiero, Claudio Mauriello e Gennaro Santorelli, accusati dei reati di “lesioni personali aggravate”, nonché “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”. L’ avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato firmato dai pubblici ministeri Vincenzo D’Onofrio e Vincenzo Toscano. Gli indagati avranno ora venti giorni per chiedere di essere ascoltati dai magistrati.
Il fatto
Venne compiuta una vera e propria spedizione punitiva in carcere, nel Reparto dell’Alta Sicurezza, dove quattro detenuti una volta introdottisi nella cella di un detenuto originario di Foggia, grazie all’aiuto dei tre agenti della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Bellizzi Irpino, lo colpirono ai fianchi e alla testa, usando anche un pezzo di specchio rotto per tentare di tagliargli la gola. Il fatto avvenne il 9 marzo 2022. Nonostante le urla e le richieste di aiuto del detenuto, le lesioni furono scoperte solo il giorno successivo.
Relazione con una donna di un altro detenuto
Molto probabile che la punizione, come captato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, sia stata organizzata perché il detenuto intratteneva una corrispondenza con la donna di un altro carcerato. Motivo per cui sarebbe scattata, dopo una prima lite ed in seguito al suo trasferimento al secondo piano in Alta Sicurezza, la spedizione punitiva.