Napoli

Si svolge il 26 giugno dalle ore 16.30 alle ore 19.30 al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa il mega-evento degli istituti scolastici in rete della VI Municipalità finalizzato al recupero dei quartieri a rischio. Si tratta di una rete tra 19 scuole dei quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio unite per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, gli episodi di bullismo e di vandalismo nelle scuole dell’area periferica della città.

«Insieme si può» è il fronte attivo che riunisce le scuole di Napoli Est, con capofila l’IC 46 Scialoja Cortese, che promuove interventi multilivello e pluriennali per contrastare dispersione scolastica e atti violenti e vandalici a scuola, in uno dei territori più caldi di Napoli. 

Tutto è partito dall’attivazione del progetto “Ingraniamo la sesta per un quartiere grande come la sesta municipalità”, finanziato nell’ambito del programma POR FSE- FESR "Scuola Viva in Quartiere" che promuove azioni integrate nei territori a maggiore rischio di dispersione scolastica. Avviato nel 2020, doveva concludersi nel 2021, ma è stato prorogato per l’emergenza pandemica. Il progetto strategico è destinato alle aree a forte degrado culturale, sociale ed economico, caratterizzate dalla preoccupante incidenza criminale con l’obiettivo di: supportare le Reti scolastiche, con adeguati livelli di governance e con laboratori didattici ed educativi; realizzare interventi mirati per l’edilizia scolastica e la videosorveglianza; attivare misure di sostegno in percorsi educativi ed esperienziali tra le scuole del territorio e le unità produttive locali per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro degli alunni a rischio marginalizzazione e dispersione scolastica. 

«Per quanto riguarda l’educazione e l’istruzione, una percentuale rilevante di studenti - si legge nel progetto - manifesta comportamenti a rischio caratterizzati da irrequietezza, aggressività fisica e verbale, opposizione, sfida e provocazione, turpiloqui, vandalismo. Frequenti sono i ritardi nell’ingresso a scuola o i tentativi di marinarla, le assenze saltuarie, gli episodi di risse o bullismo in classe, nei cortili e nel percorso casa-scuola. Molti abbandonano gli studi e diventano preda del guadagno facile offerto dalla strada. Il fenomeno della dispersione è molto diffuso e radicato nonostante le numerose e pregevoli iniziative messe in campo dalle scuole ed i segnali si iniziano ad intravedere già dalla scuola dell’infanzia. Un contesto, quindi, ricco di spinosità difficili a rischio di esclusione sociale».

Da queste connotazioni è nata l’esigenza di creare la rete «Insieme si può» che ha realizzato diversi interventi come: due laboratori educativi e didattici multidisciplinari (sono stati proposti laboratori di danza, pallavolo, musica, pittura, recitazione, robotica); partecipazione a moduli esperienziali e  a percorsi esperienziali presso unità produttive locali. A conclusione dei lavori edilizi, previsti per dicembre 2023, si accenderanno 19 fiammelle di speranza all’interno della 6^ Municipalità in sintonia con la Pedarchitettura (lo spazio insegna) e la Neuroestetica (educare al bello attraverso il bello nel tentativo di evitare l’abbrutimento degli allievi che vivono in situazione di grande degrado). Inoltre, è stato attivato uno sportello di supporto psicologico rivolto ad alunni, famiglie e personale scolastico. Lo psicologo ha svolto anche un ruolo significativo nei moduli di orientamento supportando la costruzione del bilancio delle competenze. Percorsi di formazione, poi, per i docenti. 

Questi i risultati in numeri del progetto:

19 scuole 
32 realtà produttive locali
120 unità di personale interno
64 unità personale esterno
136 coinvolti in laboratori esperienziali 
1260 in totale gli alunni coinvolti
386 percorsi di orientamento
874 alunni hanno svolto laboratori di recupero disciplinare e motivazionale

«'Ingraniamo la sesta per un quartiere grande come la sesta municipalità' è, sicuramente, un maxi progetto - ha commentato la dirigente scolastica, professoressa Rosa Stornaiuolo - per contrastare la dispersione scolastica che ha richiesto l’impiego di numerose energie umane ed economiche, attraverso un continuo e sistematico lavoro di squadra nella ferma convinzione che l’esclusione sociale può essere contrastata solo se si riafferma il valore di una scuola aperta ed inclusiva, quale luogo di formazione della persona e del cittadino, radicato nel proprio territorio e sostenuto dalla partecipazione attiva di tutta la comunità. Una scuola, insomma, capace di essere volano di integrazione, uguaglianza e sviluppo».

Oreste Orvitti, direttore del Museo di Pietrarsa, ha aggiunto: «Gli studenti sono da sempre tra i nostri più assidui visitatori. Con le scuole, e in particolare quelle del territorio, organizziamo iniziative artistiche, culturali e didattiche, con laboratori a cui partecipano anche giovani provenienti da tutta Europa. Per questo ci è sembrato naturale ospitare un evento che abbia anche scopi di carattere sociale volti a formare le generazioni future».