Benevento

“Il momento giusto esiste e accorgersi del suo arrivo è un talento prezioso”. L'incipit dell'ultimo libro di Pippo Inzaghi (presentato il 20 giugno allo store Mondadori a Milano, Cairo Editore) prelude a quella che è stata sempre una sua virtù: capire quale fosse il momento ideale per fare qualcosa di importante. Che si sia trattato di un gol o di una scelta di vita. Lui ha sempre saputo cogliere l'attimo: “Ho giocato per una vita sulla linea del fuorigioco, aspettando il momento giusto per scattare verso la porta”. 

Il libro, scritto a quattro mani con G.B.Olivero, è scorrevole e godibile, ricco di dettagli inediti. Si legge tutto d'un fiato ed è un ripercorrere con la mente momenti di gloria vissuti dal bomber di Piacenza.

C'è e non poteva essere diversamente anche una piccola sezione dedicata alla sua ancora giovane vita di allenatore, a quella fantastica volata che portò il Benevento in serie A. “Nel 2019 – scrive – per la prima volta nella mia vita mi trasferii al Sud. Sono tuttora molto legato a Benevento, città calda, affamata di calcio, che ci accolse con affetto. Io e Angela vivevamo in uno splendido appartamento vicino all'Arco di Traiano e ci eravamo inseriti perfettamente”. Poi venne il Covid e il mondo si fermò. Insieme a tante perdite umane ci fu anche il timore di veder sfumare una vittoria che sembrava già conquistata. Poi, però... “In serie B il mio Benevento battè ogni record e conquistò la promozione in A con sette turni di anticipo”. Il ricordo della città è tra i più dolci, si dirama in tante direzioni: dal lockdown alla prima gravidanza della compagna (era in arrivo Edoardo), fino alle piccole cose (il negozietto di prodotti biologici, la macelleria), che azzerarono la distanza dai luoghi natali : “La città è piccolina, tutti gli abitanti potrebbero stare comodamente dentro San Siro e sono fiero di aver regalato una gioia immensa a un popolo così passionale”. Della serie A parla poco e senza alcuna polemica. Il libro è intriso di buoni sentimenti, non c'è posto per rivisitazioni controverse. “Vincemmo allo Stadium contro la Juve – ricorda – ma quel successo ed altre buone prestazioni non bastarono ad evitare la retrocessione. Restano due anni straordinari, in cui io, la società e la squadra siamo cresciuti insieme”.

Un libro che trasuda sentimenti positivi, da leggere anche con un pizzico di nostalgia, ma consapevoli che il “momento giusto” arriva in qualsiasi momento. E per tutti.