“Lo abbiamo ripetuto tante volte, il problema della sanità pubblica non è più regionale ma è una vera e propria emergenza nazionale.

La Campania in questo parte già svantaggiata, una crisi giunta prima di tutti e molto più cruenta, la pandemia ha solo portato alla luce le enormi criticità che continuano a non essere risolte - dichiara la consigliera Maria Muscarà - si apprendono sempre più spesso storie di cittadini che, se prenotano una tac nel pubblico sono costretti ad aspettare 7-8 mesi, mentre per le strutture private è questione di ore ma con la spesa di 250 euro al seguito.

I tetti di spesa hanno peggiorato le cose e la politica ha deciso di agevolare maggiormente investimenti nel settore privato piuttosto che investire nel pubblico. Il privato viene considerato non più un’alternativa ma la scelta obbligata per il paziente.

Come ripetuto spesso anche in altre zone d’Italia la situazione non è migliore: “Si è arrivati al punto che all’ospedale “San Raffaele” di Milano – come rilanciato da La Notizia - struttura privata accreditata con il servizio sanitario pubblico, per sottoporsi a un intervento di colecistectomia bisogna aspettare 1.300 giorni, circa quattro anni. Ma avendo la disponibilità di 7.500 euro avviene il “miracolo”, l’intervento può essere eseguito subito, come ha raccontato una signora a Radio Popolare”.

Lo stesso vale per il Lazio: Il governatore Francesco Rocca, ha stanziato circa 23 milioni di euro alla sanità privata, per dei posti letto definiti dagli addetti ai lavori “inutili” insieme a 100 euro lordi a medico presi dai bilanci di aziende ospedaliere e Asl, allo scopo di incentivare i medici ad accollarsi più turni in pronto soccorso. Insomma – continua il consigliere – il malato in Italia continua ad essere la sanità che prima di curare i cittadini, dovrebbe curare se stessa!”. Foto inviata dalla consigliera consigliera Maria Muscarà .