Benevento

Prima la riesumazione della salma , poi l'autopsia. Il pm Patrizia Filomena Rosa l'ha affidata questa mattina al medico legale Emilio D'Oro, che si avvarrà della biologa Marina Panei e dell'anatomopatologo Noè De Stefano. Perchè, oltre ad individuare mezzi e cause della morte del 27enne di Faicchio avvenuta lo scorso 13 maggio, il lavoro riguarderà anche il prelievo di tessuti e reperti biologici da consegnare al Ris dei carabinieri, per estrarre il Dna da utilizzare in caso di una eventuale comparazione.

Novanta i giorni a disposizione per depositare le conclusioni che supporteranno una inchiesta che al momento è contro ignoti. Si procede per una ipotesi di istigazione al suicidio, l'obiettivo è ricostruire compiutamente, come chiedono i suoi familiari, assistiti dall'avvocato Angelo Leone, il dramma del giovane. A capire cosa sia accaduto tra le 3 della notte, quando aveva smesso di messaggiare, e il momento in cui era stato rinvenuto.

Erano all'incirca le 10 della mattina del 13 maggio quando era scattato l'allarme: il 27enne era esanime ai piedi di un dislivello di 6 metri, il suo cuore si fermato per sempre al San Pio, dove era stato trasportato d'urgenza.

Era emerso che il giovane, che lavorava come pastore, avrebbe litigato con la ragazza con cui aveva stretto un legame che non sarebbe stato visto favorevolmente. Dopo una serata trascorsa al bar, a notte fonda sarebbe stato accompagnato a casa, dove non sarebbe però rimasto. Sarebbe infatti uscito e con un'auto avrebbe raggiunto la zona in cui abita lei. Avrebbe scavalcato una ringhiera ed avrebbe provato a togliersi la vita legando ad un albero un capo di una corda che si sarebbe però spezzata, facendolo precipitare nel vuoto.