Benevento

Il pm Flavia Felaco ne ha chiesto il rinvio a giudizio per appropriazione indebita. E' l'accusa contestata a Salvatore D'Andrea, di Benevento, Anita Ferravante, di Paduli, Urbano Rosato, di Ceppaloni, chiamati in causa come dipendenti della Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa) di Benevento per fatti che sarebbero accaduti nel 2017.

Secondo la ricostruzione che ne hanno fatto gli inquirenti, per procurarsi un presunto “ingiusto profitto, consistito nelle entrate economiche (corrispondenti a quote sindacali e per la redazione di modelli 730, trattenute sulle pensioni) quantificate in poco meno di 81mila euro”, si sarebbero appropriati di “documenti dell'associazione relativi ad una serie di iscrizioni”.

In particolare, sostiene la Procura, che aveva avviato l'inchiesta dopo una querela, si tratterebbe di documenti “che sarebbero stati utilizzati nella gestione di una nuova società, la Sauran società cooperativa, aderente alla Confeuro, associazione territoriale Sannio, costituita il 24 luglio del 2017”.

Questa mattina era in programma l'udienza preliminare, slittata però al 4 luglio, quando sarà resa nota la decisione del presidente del tribunale sulla richiesta di astensione avanzata dal gup Vincenzo Landolfi per essersi occupato, come gip, della proroga delle indagini.

D'Andrea è difeso dall'avvocato Paolo Abbate, Ferravante e Rosato dall'avvocato Raffaele Tibaldi. Per la Cna, parte offesa, l'avvocato Gianni Emilio Iacobelli.