Montoro

Nella piccola chiesa di San Leucio gremita, moltissimi sono rimasti fuori, l'addio oggi a Francesco, 14 anni a luglio, che venerdì sera si è tolto la vita nella sua abitazione nella frazione Borgo di Montoro, in provincia di Avellino. Un dramma senza fine per la comunità guidata da Girolamo Giaquinto. Palloncini bianchi, lacrime, applausi hanno salutato il feretro bianco, all'uscita della chiesa.

Magliette bianche e una scritta: "Francesco Vive"

I suoi compagni di scuola dell'istituto "Nicodemi" di Fisciano (Salerno) dove Francesco frequentava la terza media e tra pochi giorni avrebbe affrontato la prova orale dell'esame, hanno indossato magliette bianche con la scritta "Francesco vive", la stessa stampata su uno striscione esposto all'esterno della chiesa. "Solare, romantico, ironico, sarai il nostro angelo e vivrai per sempre nei nostri cuori", ha detto tra le lacrime un suo compagno di scuola che ha preso la parola a nome di tutti gli altri e degli insegnati, presenti al rito funebre con la dirigente scolastica, Reggiani.

Il parroco: usate meno i cellulari e dialogate

Nella omelia, don Aniello Del Regno ha cercato di dare conforto al dolore dei genitori, Fabio e Maria ("Non c'è un perché, siate forti") e rivolgendosi ai tanti giovani presenti ha detto: "Prendete in mano le vostre vite, inseguite sempre le vostre passioni, ma usate meno il cellulare e dialogate di più".

Le indagini, le sfide online

Dalle indagini avviate dai carabinieri, coordinate dal procuratore di AVELLINO, Domenico Airoma, non filtrano indiscrezioni. Si ipotizza, in un fascicolo aperto in Procura, il reato, al momento contro ignoti, di istigazione al suicidio. Gli investigatori stanno "setacciando" il telefono cellulare e il computer di Francesco, che sono stati sequestrati, alla ricerca di indizi ad una tragedia che, come ha ricordato in chiesa il parroco, sembra non avere spiegazioni. Il ragazzo non ha lasciato messaggi o biglietti scritti.