Atripalda

"Nell'ultimo consiglio comunale è stato deliberato l'aumento consistente dell'Imu (imposta municipale unica), che in totale porterà ad un aumento delle imposte di circa 300 mila euro, cosi come si evince dai dati diffusi dall'amministrazione comunale. Contestualmente è stato annunciato anche l'aumento dei costi relativi alla Tari (tassa sui rifiiuti) che dopo anni di stabilità torna a crescere. Stiamo parlando, soprattutto in riferimento all'Imu, di uno degli aumenti più consistenti dell'ultimo decennio".Così in una nota Antonio Prezioso Portavoce Circolo FdI Atripalda che inetrviene nella querelle che si è aperta tra maggioranza e opposizione sull'aumento dei tributi nella cittadina del Sabato. 

"Tutto ciò si va ad innestare in una fase di grossa difficoltà economica che vivono famiglie e imprese atripaldesi a causa della crescente inflazione dovuta all'aumento dei costi di bollette di gas e di energia elettrica in particolare - continua Prezioso - Attraverso comunicati stampa, gli esponenti di minoranza accusano l'amministrazione di cattiva gestione della spesa pubblica, con particolare riferimento ai tanti eventi mondani, agli aumenti consistenti delle indennità che spettano ai componenti della Giunta comunale e ai costi relativi alla creazione della società municipalizzata. Il gruppo consiliare Attiva Atripalda (la maggioranza) ha replicato a sua volta accusando la precedente amministrazione di aver “gonfiato” i conti e aver ritardato l'aumento dell'Imu per ragioni a dir poco “personali”."

"Comunque non ci interessa fare da arbitro in questa contesa - aggiunge l'esponente di Fratelli d'Italia -  tralasciando il vecchissimo gioco delle parti della politica, ma un ulteriore salasso per i cittadini sicuramente non ci voleva. Consentiteci questa discussione non può finire in caciara con “battute” a dir poco pepate di una parte e dell'altra, il problema è che al centro di questi battibecchi ci siamo noi cittadini/contribuenti che saremmo anche disposti a fare un sacrificio per il risanamento dei conti comunali, ma se un'amministrazione chiede ai cittadini di stringere la cinghia, dovrebbe dare per prima l'esempio riducendo la propria indennità e non aumentandola come ha fatto".