Benevento

Poco più di un mese fa la sua morte. Aveva 27 anni, la mattina del 13 maggio era stato trovato esanime a Faicchio, ai piedi di un dislivello di 6 metri. Era stato trasportato d'urgenza al San Pio, dove il suo cuore aveva purtroppo cessato di battere per sempre.

Tragico epilogo, questa l'ipotesi più accreditata, di una caduta nel vuoto dopo la rottura della corda con la quale avrebbe cercato di farla finita. Un dramma al centro di una inchiesta diretta dal pm Patrizia Filomena Rosa e condottaa dai carabinieri, che ora fa registrare una novità importante: la riesumazione della salma del giovane per sottoporla ad autopsia.

Una iniziativa finalizzata, evidentemente, ad allontanare qualsiasi ombra e a fare chiarezza, come chiedono i familiari del 27enne, assistiti dall'avvocato Angelo Leone. Martedì prossimo il Pm affiderà al medico legale Emilio D'Oro l'incarico dell'esame autoptico, disposto in una inchiesta che ipotizza l'istigazione al suicidio ed è al momento contro ignoti.

Secondo una prima ricostruzione, il 27enne, che lavorava come pastore, avrebbe litigato con la ragazza con cui aveva stretto un legame che non sarebbe stato visto favorevolmente. Dopo una serata trascorsa al bar, a notte fonda sarebbe stato accompagnato a casa, dove non sarebbe però rimasto. Sarebbe infatti uscito e con un'auto avrebbe raggiunto la zona in cui abita lei.

Avrebbe scavalcato una ringhiera ed avrebbe provato a togliersi la vita legando ad un albero un capo di una corda che si sarebbe però spezzata, facendolo precipitare nel vuoto. Passaggi da approfondire, per capire in modo compiuto cosa sia accaduto in quelle ore.