Benevento

Lei 55 anni, lui 27 ancora da compiere. La prima è morta il 27 maggio a Villa Margherita, l'altro nell'incidente del 4 giugno lungo l'A16. Le loro salme sono all'obitorio del San Pio, in attesa delle autopsie, che non sono ancora state fissate per la necessità di definire compiutamente la platea delle persone da 'avvisare', indagati e parti offese, in vista dell'esame, per dare a tutti la possibilità di nominare un consulente di fiducia.

Decisamente complesso il caso della donna di San Leucio del Sannio il cui cuore si è fermato per sempre nella struttura riabilitativa di contrada Piano Cappelle, dove era stata trasportata dopo alcuni mesi di degenza al Cardarelli di Napoli per le ustioni subite nello scorso gennaio.

L'inchiesta del pm Maria Gabriella Di Lauro e dei carabinieri, supportata da due querele presentate in tempi diversi dai familiari – sono rappresentati dagli avvocati Alberto Mazzeo e Peppino Romano –, ha infatti la necessità di approfondire più di un aspetto relativo all'assistenza di cui avrebbe goduto la malcapitata anche prima del drammatico epilogo.

C'è invece già un indagato, sin dall'immediatezza dei fatti, per il giovane senegalese, domiciliato a Forlì, che ha perso la vita nell'incidente a Vallesaccarda. Si tratta di un 63enne della provincia di Roma, difeso dall'avvocato Guerino Gazzella: era alla guida del pullman che si era trovato di fronte cinque auto ferme sulla carreggiata per un tamponamento.

Niente alcol e droga nel sangue, all'autista sono state contestate le ipotesi di reato di omicidio stradale e lesioni colpose gravissime – un altro 27enne senegalese è in prognosi riservata-, che gli sono costate la revoca della patente. A dirigere l'attività investigativa della polizia stradale di Grottaminarda è il pm Chiara Maria Marcaccio, mentre ad eseguire l'autopsia sarà il medico legale Emilio D'Oro.