“Il Pnrr per il Sud resta una grande occasione ma il sistema sconta le difficoltà delle pubbliche amministrazioni e il prezzo di inflazione e guerra, occorre rimettere a sistema il programma”.
Così Paolo Ricci docente di economia delle aziende pubbliche università degli studi di Napoli Federico II che ha affrontato il tema “Quali prospettive per il Sud nel Pnrr”, per il terzo incontro della rassegna socio culturale “I venerdì della complessità” promossa del centro di cultura Tommaso Rossi a San Giorgio del Sannio.
L'indicazione è quella di affrontare innanzitutto la difficoltà demografica partendo dal tema del precarietà e del basso reddito nel lavoro.
“Se non migliorano le condizioni di occupazione tutti i servizi alla persona saranno briciole rispetto alla questione” incalza Ricci e aggiunge “Si è programmato senza considerare il bisogno e, probabilmente, così facendo il bisogno non viene soddisfatto. Abbiamo necessità di offrire lavoro stabile e ben pagato per creare occupazione. I servizi sono importanti ma accompagnano i processi occupazionali”.
A presiedere l'incontro Mario Pepe che rilancia: “Andiamo troppo a rilento per il Sannio che è la provincia più debilitata e depressa della Regione. Qui, e in altre altre aree simili, bisognava acculare la maggior parte delle risorse. Così rischiamo di disperdere ovunque le risorse senza realizzare un cambiamento strutturale profondo né alla Regione, né alle aree interne. Occorre un cambio di prospettiva, far crescere i più deboli per rilanciare lo sviluppo”.