Avellino

In mattinata, a margine della riapertura del parco del Teatro "Carlo Gesualdo", il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, aveva chiarito la prospettiva di un affitto per l'utiizzo dello stadio "Partenio-Lombardi" gara per gara dopo il bando per la gestione dell'impianto sportivo andato deserto. La convenzione è scaduta il 31 maggio scorso, non c'è stato un rinnovo con l'US Avellino e al termine del nono giorno del mese di giugno, nelle scorse ore, l'amministrazione comunale è tornata pienamente in possesso della struttura di contrada Zoccolari. Nei fatti il club biancoverde non potrà utilizzare il "Partenio-Lombardi" come fatto fino ad oggi. L'ingresso allo stadio dalla porta carraia sarà legato ad appuntamenti specifici, partite o allenamenti. L'Avellino sarà presente allo stadio in caso di un vero e proprio utilizzo legato all'impegno della prima squadra e occorre un accordo tra Palazzo di Città e la società irpina con tariffe che saranno stabilite dall'Ente di Piazza del Popolo. In serata, l'amministrazione comunale ha pubblicato una nota ufficiale sulla vicenda.

Il Comune: "Necessità di rientrare in possesso dello stadio"

"In riferimento alle notizie di stampa apparse in queste ultime ore, e inerenti la gestione dello stadio di calcio “Partenio-Lombardi”, l’Amministrazione comunale ribadisce quanto già espresso dal sindaco, Gianluca Festa, in più occasioni nella giornata odierna. Nessuno sgombero e nessuno sfratto sono stati disposti ai danni dell’Us Avellino. - si legge nella nota dell'amministrazione comunale - Semplicemente, per uniformarsi alle norme nazionali sulla gestione del bene comunale, l’ente di Palazzo di Città - dopo aver tentato la strada di un avviso pubblico per un affidamento biennale, che è andato deserto - ha la necessità di rientrare in possesso dell’impianto sportivo. Ferma restando la possibilità di concederlo in utilizzo alla società di calcio della città in occasione delle partite e degli allenamenti. La vicenda, pertanto, rientra appieno nell’alveo di una corretta dinamica amministrativa e istituzionale. Interpretazioni diverse e pretestuose sono destituite di fondamento".