Napoli

Vedere Cristiano Giuntoli - in panchina o in uscita dal campo a fine partita - con quell'aria torva come se avesse passato l'ultimo dei suoi guai fa male. Né più né meno che incontrare la faccia triste e di circostanza di Luciano Spalletti, che parla di (buoni) sentimenti e feste da chiudere come se stesse annoverando lutti e sciagure. Confesso di averne le scatole piene di questi comportamenti, che alla fine risultano solo divisivi della piazza ed espongono non Aurelio De Laurentiis ma la squadra di calcio del Napoli a un periodo di instabilità e smarrimento che non merita.