Benevento

Era stato condannato a 2 mesi, pena sospesa, e al risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, in favore della parte civile, ma la Corte di appello lo ha assolto perchè il fatto non sussiste dalle accuse di lesioni e minaccia.

E' la sentenza pronunciata al termine del processo a carico di Mario Assunto Parente (avvocato Vincenzo Megna), 68 anni, di Moiano, chiamato in causa per un episodio che risaliva all'8 marzo del 2016, del quale avrebbe fatto le spese un alunno della scuola media Vanvitelli di Airola.

Secondo gli inquirenti, Parente, docente di musica dell'Istituto, avrebbe aggredito un 14enne afferrando un banco e spingendoglielo contro. “Se ti trovo in mezzo alla strada ti investo con la mia macchina”, gli avrebbe poi detto, avventandosi nuovamente su di lui, stringendogli il collo e causandogli lesioni che i medici del Rummo avevano giudicato guaribili in sette giorni.

L'indagine dei carabinieri, avviata dopo la denuncia della madre del ragazzo, assistita dall'avvocato Vittorio Fucci, era sfociata in un processo che si era concluso il 23 gennaio del 2020, quando il giudice Anita Polito aveva condannato l'imputato con rito abbreviato.

Una decisione impugnata dalla difesa, che ha sempre sostenuto che il minore, oltre ad inveire nei confronti del prof, domandandogli perchè lo avesse chiamato in un certo modo, gli avrebbe spinto contro un banco. A quel punto, il docente, per difendersi, gli avrebbe afferrato le spalle, per fermarlo. Argomenti accolti dai giudici di secondo grado, che hanno assolto Parente.