Cristiano Giuntoli, direttore sportivo del Napoli, ha ricevuto un premio a Coverciano all'evento "Inside the Sport 2023, il calciomercato tra business e passione" e dal palco si è espresso così: "Sono molto felice ed emozionato di essere qui, ringrazio i votanti. Dà tantissima soddisfazione ricevere un premio nel tempio del calcio. Io sono di qua vicino, tutta la mia famiglia è qui, è motivo di grande soddisfazione. Ho un passato da calciatore mediocre, nei dilettanti, quindi sono partito da lontano e ho fatto tanti sacrifici insieme alla mia famiglia.
Sullo Scudetto. "Non lo dico perché è qui vicino a me, ma devo dire che Luciano (Spalletti, ndr) ha fatto davvero un grande numero. Credetemi: lui ha fatto davvero un numero straordinario. Si è messo con la testa dentro al carrarmato, voleva assolutamente questo risultato. L'anno scorso abbiamo fatto un grande terzo posto, creando le basi per fare questo grande Napoli. Grandi meriti vanno a lui, alla proprietà, ai ragazzi, ai miei collaboratori. Credo che il calcio italiano abbia bisogno di persone così. E' un grande studioso. Si parla tanto di giochisti e risultatisti, lui ha toccato il massimo tra la bellezza e la semplicità, tra il palleggio e la verticalità. E credetemi non gli è venuto per caso, l'ha veramente cercato. I ragazzi sono stati straordinari, sono sicuramente grandi calciatori, ma lui sicuramente ha fatto un numero straordinario. Grazie, Luciano".
In un'estate di grandi addii lei è stato bravo a rimpiazzare i big, prendendo giovani come Kvaratskhelia. "Non ci sono grandissimi segreti. I giocatori che abbiamo preso li conoscevano anche gli altri, ma noi abbiamo avuto il coraggio e la tempestività di prenderli al momento giusto. Questo è frutto di una grande collaborazione che c'è nel Napoli. Fin da subito abbiamo buttato le basi, c'è stato fin da subito un mood straordinario. Sono andati via grandi calciatori, l'anno scorso abbiamo subito 2-3 infortuni molto gravi, per lungo tempo, altrimenti avremmo potuto dire la nostra per lo Scudetto anche l'anno scorso. Questo è un merito per i calciatori che sono andati via".
Domani che autostrada prende Giuntoli? "In questo momento voglio parlare del passato, quando si prende un premio si prende sempre per il passato. In futuro vedremo se sarò così bravo da riceverne un altro".
Come funziona la sua rete di osservatori? "Adesso ci sono degli strumenti che ti permettono di conoscere i calciatori. Per noi la differenza l'ha fatta il tempismo e il coraggio di prenderli al posto di mostri sacri. Ma credetemi che in questo momento tutti sanno tutto. La difficoltà è sempre l'assemblaggio, il momento. Noi per motivi economici abbiamo dovuto abbassare il monte-ingaggi, ma abbiamo fatto di necessità virtù: la squadra si è vista subito con grandi motivazioni e mantenendo la qualità è venuto fuori quello che è venuto fuori. Il merito è di Spalletti".
Come si fa a trattenere una stella tipo Osimhen? "Nei rapporti bisogna chiarirsi sempre, perché il bene dei propri tesserati è il bene del club. Per mantenere il mood alto bisogna mantenere alto il mood di tutti".
Che pregiudizio aveva di Napoli e che giudizio ha adesso? "In generale noi del calcio viviamo sempre allo stesso modo. Alla mattina si va in ufficio o al campo e alla sera si rientra tardi, non è che viviamo tantissimo la città. Napoli però sicuramente ti porta qualcosa di diverso in termini di calore. Ho sempre preso dei benefici dall'entusiasmo di Napoli, è una piazza incredibile e devi essere capace di trasmettere questo entusiasmo a tutto il gruppo di lavoro. Napoli è una città straordinaria, come bellezza e per quello che può darti".
Ha l'appuntamento con Pastorello per parlare di Meret? "No, sinceramente no. Abbiamo scherzato su mille cose insieme, ma non abbiamo parlato di Meret. In questo momento parlare di mercato è un abuso, c'è ancora il campionato in corso.
Sul futuro? "Non voglio parlare del futuro. Il presente dice che sono il direttore sportivo del Napoli e manca una settimana alla fine del campionato".