Calitri

Successo straordinario: il Calitri Sponz Fest si conclude con un bagno di folla. Migliaia di curiosi e appassionati hanno invaso la radura arcaica di Cairano. Sono loro i grandi protagonisti dello spettacolo nomade ideato da Vinicio Capossela per festeggiare i suoi venticinque anni di attività e rendere omaggio alle proprie radici che affondano qui in Alta Irpinia. La serata è stata degno epilogo di una sette giorni entusiasmante che ha condotto la Carovana di Vinicio in un viaggio itinerante fra la natura e i paesi che gravitano intorno alla valle di Cairano.

Asini, muli, artisti di strada, bande e orchestrine, musicisti internazionali e massaie, anziani arzilli, tanti curiosi, che hanno accompagnato la visionaria trebbiatrice volante, creazione dell’artista Dum Dum, in un percorso alla ricerca del Siensi perduti. La riscoperta di quel rapporto ancestrale che lega gli esseri umani con la natura, attraverso il culto del tempo lento vissuto in tutte le sue sfaccettature, godendosi ogni sfumatura, ogni cambiamento repentino dell’ambiente che ci circonda, ogni caratteristica distintiva che rende la propria terra d’origine, per quanto piccola, unica nel mondo.

La serata conclusiva si è aperta con la videoconferenza che ha visto protagonista il matematico e saggista di fama internazionale Piergiorgio Odifreddi. Lo studioso ha riassunto alcune delle tematiche fondamentali dello Sponz, spaziando dal tempo del mito e dell’arte a quello del reale, disquisendo di divinità e astronomia.  Vinicio Capossela ha poi preso il controllo delle operazioni, salendo a bordo della trebbiatrice volante e iniziando a leggere con trasporto alcuni stralci del suo “Il paese dei Coppoloni”. L’insolito capitano Kirk, indossato il suo enorme copricapo grigio sporco, ha trasportato il pubblico assiepato sul prato in un universo parallelo, una sacca di tempo ed esistenze che galleggiano ben lontano dal caos frenetico della società contemporanea. Si è parlato di Alta Irpinia, ritorno alla terra, senso di appartenenza, tradizioni e cultura. Lo spettacolo si è concluso con danze collettive inondate d’argento dal plenilunio che illuminava a giorno la radura e la valle circostante.

Lo Sponz ha vinto la sua sfida rinnovandosi senza snaturarsi. Questo è stato l’anno del raglio d’asino, un’ode al nomadismo come condizione necessaria per riscoprire le proprie radici. Il terzo tassello di un viaggio iniziato con la riproposizione del rito arcaico degli sposalizi calitrani, continuato lungo i binari ferroviari della storica Avellino – Rocchetta e ora culminato fra le valli di Cairano. Un percorso per ritrovare l’identità irpina smarrita e guardare con coraggio al futuro. Un avvenire che parla di sviluppo sostenibile: dalle le energie rinnovabili, passando per le ricchezze naturalistiche e l’enogastronomia d’eccellenza, fino ad arrivare alle tradizioni che si alimentano dell’inventiva e della passione di personaggi straordinari come Vinicio. Se questo percorso si compirà solo il tempo potrà dircelo, per ora L’appuntamento è all’anno prossimo, sempre in Alta Irpinia, sempre al Calitri Sponz Fest.

(La foto di copertina è stata gentilmente concessa da Pellegrino Tarantino)

Andrea Fantucchio