Benevento

“Confindustria è da tempo impegnata con determinazione e concretezza nel valorizzare le aree interne del nostro Paese”. Così Pasquale Lampugnale, vicepresidente nazionale e presidente regionale per la Campania di PI Confindustria commenta, all'indomani della nascita dell’intergruppo parlamentare 'Sviluppo Sud, aree interne e isole minori', presentato presso la sala stampa della Camera dei Deputati.

L’iniziativa, alla quale hanno aderito circa 40 deputati e senatori afferenti a tutte le aree politiche, conta su un tavolo tecnico espressione di categorie professionali e imprenditoriali, istituzioni locali e associazionistiche, intellettuali e docenti universitari.

Ed il sannita Pasquale Lampugnale, esponete regionale della Piccola industria nonché comitato tecnico scientifico dell’intergruppo parlamentare, assicura: “Il coinvolgimento parlamentare ci onora – prosegue Lampugnale - e non potrà che rafforzare i nostri sforzi stimolandoci a fare sempre meglio. L’attenzione attribuita a questi temi anche a livello nazionale è un ulteriore riconoscimento del buon lavoro che abbiamo avviato in Campania con audizioni, Tavolo e protocollo Consiglio Regionale – Confindustria a sostegno delle aree interne, delle istanze del Sud e dei territori oggetto di spopolamento. Le aree interne rappresentano il 61% del territorio nazionale e il 23% della popolazione. Dal 2011 al 2021 lo spopolamento nel Sud è stato di 640 mila persone, e con questo trend entro il 2050 riguarderà 4,2 milioni di residenti. I dati, anche economici, dimostrano che esiste non solo un divario Nord-Sud ma anche un gap fra aree interne e aree costiere. La Campania – prosegue in una nota - è ancora una regione a doppia velocità che non deve più essere un territorio da cui migrare ma una zona dalla quale estrarre valore, risorse, competenze, nel quale creare nuove economie interconnesse. Le aree interne – conclude Lampugnale - vanno sviluppate in ottica dinamica. Sannio e Irpinia devono essere viste come aree di pregio collegate alla grande area metropolitana di Napoli, quindi attraverso infrastrutture, connessioni, attività e nuova economia. Se nelle aree interne giacciono le risorse primarie fondamentali, è giusto e necessario anche garantire loro una prospettiva di progresso che consenta a quelle comunità non solo di sopravvivere ma anche di generare nuove economie e crescita”.