Avellino

Quando sentii dire da Rossi-Doria “Non dobbiamo perdere l’autobus e, per non perderlo, dobbiamo esattamente sapere quello che dobbiamo fare e farlo in tempo e per bene”, si rafforzò in me la convinzione che la società richiede proposte, non chiacchiere. Rispondere al "Che fare?", non criticare. I seguenti episodi hanno rafforzarono le mie convinzioni.

Un giorno, mentre discutevamo, dissi a Zio Manlio (cosi lo chiamavamo): Professo’, secondo me, noi dovremmo partire dal punto al quale voi siete arrivato, non ripetere le vostre parole. Rispose: Bravo. In un convegno ad Avellino, chiesi al Professore Galasso: Se i grandi meridionalisti tornassero in vita, direbbero le stesse cose dette quando erano in vita? La risposta fu: Sicuramente, NO!

Da giovane,venivo continuamente inondato dalle lamentele degli agricoltori per il comportamento dei commercianti, i quali chiedevano di comprare i loro prodotti, facendo offerte giudicate offensive, tanto da essere qualificate “pisciate in mano”. Fu naturale prendere le difese degli agricoltori, impegnandomi per organizzarli in cooperativa, al fine di bay passare i commercianti e i mediatori.

Successivamente, capii che se si vuole lo sviluppo del territorio, non bisogna aspettare la Provvidenza, ma individuare e valorizzare le sue risorse, gestendole direttamente ed emarginare quelli, che succhiavano le ricchezze che l territorio produceva. Cosa non facile, anche perché , mentre è facile fare ascoltare parole, è difficilissimo fare accettare idee e proposte.

Ho sempre pensato che i politici devono essere giudicati in base alle proposte che hanno fatto, non alle divagazioni parolaie o alle critiche che fanno ai loro avversari. Quando, nel mio comune, iniziai ad impegnarmi in politica, cercai di capire cosa fare per creare sviluppo e tranquillità sociale. Elenco le proposte fatte per i territori o, di cui sono stato amministratore.

A Rotondi, oltre a costituire la Cooperativa Valle Caudina, cercai di valorizzare il Santuario di Maria SS della Stella con la Strada, per poter accedere anche con le auto, cosa che avrebbe invogliato anche persone di altri Paesi. Mi impegnai e arrivò la corrente elettrica e l’acqua. Il Museo della Civiltà contadina e le iniziative sportive fecero il resto. Il Santuario diventò meta di turisti anche per la bellezza del paesaggio.

Da Presidente della Comunità Montana del Partenio, coinvolgendo le energie locali, favorii moltissime iniziative, che provocarono una grande attrazione. Nel giro di 2 anni, a Montevergine i visitatori passarono da 800.000 a 2.600.000. Anche il Mafariello, Acqua delle Vene e il Campo di Summonte videro aumentare i visitatori. Molti napoletani acquistarono casa nei Comuni del Partenio.

Da Consigliere Provinciale riuscii, grazie anche alla disponibilità del Presidente Franco Maselli, a fare costituire il Comitato Provinciale per lo Sviluppo. Da Assessore Provinciale feci diventare il Lago di Conza un campo di Canottaggio. Inoltre, proposi un “Attrattore turistico”, giudicato geniale da Marino Niola e di intervenire sui corsi d’acqua, che attraversano l’Irpinia e creare un Parco fluviale sul fiume Sele o sul fiume Sabato. Purtroppo, non fui ascoltato.

Da Assessore all’Istruzione creai “La casa delle Tesi”, convinto che la politica deve conoscere, per valorizzarle, le qualifiche dei giovani laureati. Feci proposte per rendere più facile raggiungere luoghi incantevoli e pieni di storia, come Montefusco e i Comuni limitrofi, per i quali le difficoltà per arrivarci scoraggiano i potenziali turisti. Proposi anche interventi per ridurre il tempo di percorrenza del tratto Avellinoa-Benevento.

Temo che quanto innanzi, mi faccia presuntuoso. Pazienza. Chi non fa proposte, pensa solo a criticare gli altri.