(f.s.) Termina così come era iniziato. Con una sconfitta. Magari immeritata, ma pur sempre una sconfitta. Ne sono 17 in tutto il campionato, oltre il 44 per cento delle partite giocate.
L'ultima apparizione al Curi è stata lo specchio di una stagione intera, di quel “vorrei ma non posso”, che ha accompagnato la squadra per dieci lunghi mesi. Errori, disattenzioni, superficialità. Il tocco maldestro di Leverbe è il compendio di tutte le malefatte di questo disastroso campionato: una situazione di “dualismo” quella del difensore francese, il corpo da una parte, la mente dall'altra.
Ma per tanti profili inadeguati che hanno accompagnato la strega ad inabissarsi in serie C, ce n'è anche qualcuno che meriterebbe di essere preso in considerazione per il futuro. Innanzitutto Camillo Ciano. Svelto di pensiero e infallibile col suo sinistro: 4 gol e un assist nelle ultime sette partite (515' giocati), quelle seguite all'intervento chirurgico al ginocchio. Una svolta decisa al gioco offensivo della strega. E' il rammarico più grande di questa stagione: se il Benevento lo avesse avuto per tutto il campionato, qualcosa di diverso sarebbe anche potuto accadere. Anche a Perugia ha trovato il modo per dispensare gioco di qualità e fare gol alla sua maniera, con un sinistro potente che ha lasciato di stucco il portiere umbro. Camillo è del '90, ha dunque 33 anni e un'altra stagione di contratto. Chissà che non possa essere tra quelli che ridaranno vita al progetto Benevento “targato Carli” nel campionato di serie C...?
Una menzione dopo l'ultima partita la merita anche Nicolò Manfredini. Lui di anni ne ha 35 ed è in giallorosso da quattro stagioni (ora il suo contratto è in scadenza). Mai una parola fuori posto, professionista serio e forse considerato meno di quanto valga. A Perugia ha messo insieme almeno tre-quattro parate di grande spessore ed ha chiuso una stagione che, pur vedendolo poche volte protagonista, è da considerare per lui assai positiva. Ecco, quando Agostinelli parla di giocatori che non hanno a cuore né la maglia né il gioco del calcio, sicuramente non si riferisce a lui, che, non solo è bravo, ma è anche un esempio da seguire per gli atleti più giovani.