Salerno

"La delibera della giunta regionale della Campania che modifica i requisiti autorizzativi e di accreditamento per le strutture sanitarie che erogano prestazioni di emodialisi in regime ambulatoriale sembra scritta dagli imprenditori della sanità privata. Nel testo non c’è traccia dell’interesse pubblico, della difesa dei diritti dell’utenza, della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. A questi ultimi si chiede l’impossibile, portando a uno ogni cinque il rapporto tra personale infermieristico e pazienti, che in Campania era già di uno ogni quattro a differenza di tutte le altre Regioni dove è di uno a tre. Sembrano non sapere che si tratta di prestazioni “salvavita” e che in questo modo si gioca con la vita dei pazienti". E' il duro atto d'accusa di Franco Mari, deputato salernitano dell'Alleanza Verdi Sinistra.

"Inoltre, prima di questa scellerata decisione, era necessario garantire un medico in presenza fino ad un numero massimo di 14 pazienti. Da 15 pazienti, quindi, scattava l’obbligo del secondo medico. Ora questa soglia viene inopinatamente portata a 20 pazienti. Ogni commento è superfluo. In più, non viene citata la percentuale obbligatoria circa la presenza degli operatori socio-sanitari con funzioni di supporto agli infermieri. A questo, come se non bastasse - aggiunge Mari - bisogna aggiungere la possibilità per il direttore responsabile nefrologo di svolgere contemporaneamente la propria funzione in due centri e l’aumento della soglia massima di fatturazione. Uno scandalo, tutto a danno, evidentemente, della qualità del servizio e con un ulteriore, drammatico scivolamento verso gli interessi della sanità privata in Campania. Con questo provvedimento la Regione Campania si conferma una vera avanguardia, non solo nel depotenziamento del sistema sanitario pubblico, ma anche nella capacità di dare risposte positive solo ai desiderata del privato accreditato", conclude il deputato.