L'avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell'associazione Penelope e avvocato difensore delle sorelle di Mimì Manzo, torna ad Avellino. Nel primo pomeriggio, l'avvocato, insieme alla sua collega Federica Renna, difensore della figlia dell'uomo scomparso in circostanze misteriose a Prata Principato Ultra, chiederanno un incontro in Procura con i magistrati inquirenti che seguono il caso da ormai da più di 2 anni. Il gip Francesca Spella ha autorizzato una proroga delle indagini ma ad oggi i familiari che non hanno ancora alcuna novità sulle sorti del loro caro chiedono a gran voce che qualcosa si possa muovere. Al momento ci sono soltanto indagati: si tratta di Pasqualina Lepore e Alfonso Russo, Loredana Scannelli e la quarta indagata, Romina Manzo.
Le richieste dei legali Renna e Gentile
L’avvocato Federica Renna difensore di Romina Manzo, e l’avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell'associazione Penelope, difensore delle sorelle dello scomparso chiedono a gran voce di “andare a processo”. A loro avviso “il tempo che la procura sta facendo trascorrere non gioca a favore della verità e della giustizia”.
Testimoni oculari
Gli inquirenti hanno a lungo ascoltato delle persone che a loro avviso – anche nei gesti quotidiani, come il conferimento dell’immondizia – hanno visto cosa è accaduto a Mimì. Soprattutto con chi stava con Mimì alle 21.51 tra via dell’Annunziata, via Marconi e la stazione dismessa di Prata Principato Ultra. Chi l’ha fatto salire con l’inganno su un’auto – immortalata dalle telecamere di videosorveglianza – per condurlo in luogo isolato e punirlo. Dunque testimoni oculari che per timore di ritorsioni, hanno preferito non raccontare tutto agli inquirenti. Su di loro è concentrata l’attenzione di Procura e carabinieri.