Non è un Sousa soddisfatto quello che si presenta ai microfoni di DAZN nel post-partita per commentare il match del Castellani. La Salernitana perde la sua striscia di imbattibilità che durava da 10 partite e non riesce ad allungare sullo Spezia terzultimo in classifica (attualmente a otto lunghezze di distanza).
Sousa recrimina sull'atteggiamento con cui sono entrati in campo
Se questa sia stata la peggior partita della gestione Sousa. "Probabilmente sì. Non siamo entrati bene in partita, abbiamo fatto una buona settimana di lavoro. Dobbiamo anzitutto fare i complimenti a Paolo (Zanetti) e alla sua società. Si vede che c'è una continuità di idee e di gioco. Avevo detto che era una partita complessa. L'Empoli è una squadra veloce, ci ha creato molte difficoltà. Quando abbiamo provato a pressare sono riusciti ad uscire bene. Abbiamo perso fiducia e soprattutto gioco. Su questo dobbiamo migliorare tantissimo. Lo so che quando ci sono processi e idee nuove, non c'è sempre continuità. Ci è mancato quello che abbiamo fatto subito dopo aver preso il gol, ovvero cercando di essere noi stessi. All'intervallo abbiamo cambiato proprio la struttura, per cercare di avere più profondità e uomini in fase offensiva. Però ci mancava la fase di creazione".
Sulla reazione d'orgoglio dei giocatori e la delusione dopo la sconfitta, nonostante una posizione ormai comoda. "Quello che abbiamo fatto, di questa imbattibilità di dieci partite, è qualcosa di straordinario. Il risultato era davvero molto importante. Questo era qualcosa che prima o poi doveva succedere, qeusta sconfitta. Credo che sì, c'è l'orgoglio e l'ambizione di fare sempre meglio. Questa mentalità deve radicarsi prima nella mente dei giocatori".
Di cosa c'è bisogno ancora, per un ulteriore step di qualità. "Prima di tutto, dobbiamo finire questa stagione e raggiungere l'obiettivo. Poi migliorare individualmente i giocatori e poi, insieme al presidente, costruire quello che sarà il domani, perché c'è già una buona base che può proseguire anche l'anno prossimo. Quindi prima salvarsi e poi costruire".