Per Stefano Lieto, referente cittadino di "Baiano in Movimento", se è stato possibile lo scempio del territorio attraverso l'Italicum è anche colpa degli amministratori locali di area Pd che poco o nulla avrebbero fatto per impedirlo. Una critica che inevitabilmente viene indirizzata al sindaco del paese, Enrico Montanaro, consigliere provinciale del Partito Democratico. «L'Italicum ha sancito la fine di tutti i progetti pensati per lo sviluppo ed il futuro del nostro Mandamento, operando un’assurda ed incomprensibile divisione del territorio - sostiene in una nota Lieto - Il Baianese è stato smembrato in spregio a tutte le iniziative intraprese per la realizzazione dell’Unione dei Comuni che finalmente sta per nascere».
«Oggi assistiamo ad un coro di indignazione e di proteste per questa assurda e scellerata decisione che cancella con colpo di spugna un percorso ed una storia che ha visto sempre uniti ed insieme i sei paesi al punto tale che da anni si parla addirittura di "Città del Baianese”. Con questo atto si è sancito definitivamente il ruolo marginale e di frontiera a cui i politici nostrani hanno relegato la nostra zona. Il PD, il primario responsabile di questo sconcio, oggi cerca di accampare giustificazioni al mancato interessamento e alla scarsa conoscenza delle nostre zone. Una conoscenza solo superficiale del nostro territorio avrebbe evitato questa soluzione assolutamente cervellotica e puramente numerica. Per i nostri rappresentanti al Parlamento non abbiamo identità, siamo solo territori con un consistente bacino elettorale, che a qualcuno interessava dividere».
Poi le accuse al sindaco: «Dov'erano i rappresentanti politici del partito di governo quando veniva commesso tale scempio? Il sindaco Montanaro, nonché consigliere provinciale e componente di una filiera istituzionale con l’on. Famiglietti, cosa ha fatto per garantire l’integrità territoriale della provincia di Avellinio e del nostro Mandamento? Questa non è la buona politica, il tanto sbandierato cambiamento usato solo come slogan. Bastava un minimo di interessamento - prosegue Lieto - per informare le commissioni parlamentari di come è costituito morfologicamente e sociologicamente il Baianese, una grossa conurbazione divisa in sei unità amministrative che stanno faticosamente consorziandosi per la gestione unitaria dei servizi. E’ assurdo dividere una comunità omogenea, anche da un punto di vista morfologico e paesaggistico, solo per mere questioni elettoralistiche. Se questo è il livello di impegno e di interessamento per il territorio da parte dei nostri inetti amministratori, non resta loro l’unica soluzione sensata: le dimissioni».
Redazione