MERET: Ha vissuto un inferno da Empoli in poi, in un'estate che lo voleva secondo di Kepa o Navas, terzo portiere dietro anche Sirigu o addirittura allo Spezia. Non ha fiatato, è sceso in campo a mercato aperto senza una parola e poi tra Giroud e gli altri ha messo due manone gigantesche sullo Scudetto. 10
SIRIGU: A 36 anni arriva a Napoli nel ruolo di portiere esperto per affiancare Meret in una stagione impegnativa. Avrebbe la possibilità, a 36 anni, di iscrivere il suo nome nella storia vincendo uno scudetto a Napoli...rinuncia perché non gioca, va a Firenze e da riserva di Meret diventa riserva di Terracciano...e non gioca comunque, senza vincere lo Scudetto ovviamente. Gli si augura la Conference almeno. SV + Bah
GOLLINI: Fa, in maniera entusiasta, il percorso inverso. Si ritrova a giocare quando Meret si infortuna ed è fondamentale nella vittoria contro l'Atalanta, diventando anche un uomo spogliatoio. 8
DI LORENZO: Si è preso la fascia e le responsabilità del Napoli quando erano enormi. Quando andavano via tutti e c'era da mettere la faccia davanti a una piazza incavolata e perplessa. Niente capricci, niente lamenti e soprattutto niente scuse: solo corse, tackle, gol pesantissimi e tanta umilità. Che era in C qualche anno fa lo sanno tutti, che sia il capitano perfetto lo hanno scoperto man mano. 10
MARIO RUI: Tra i reduci del periodo Sarriano, del bello senza “abballare”, sempre secondo di “Goulham se si riprende”, sempre in attesa di chi avrebbe dovuto sostituirlo, sempre considerato l'anello debole...è il terzino che fa più assist tra Champions e campionato, decisivo per tante partite bloccate. 9
MATHI OLIVERA: Quello che avrebbe dovuto togliere il posto al signore di sopra...Insieme costituiscono una coppia di terzini importantissima. Più veloce, esplosivo e offensivo di Rui ne è l'alter ego ideale. Si mette in tasca gente come Salah in Champions, si ferma a qualche minuto dall'essere l'uomo scudetto contro la Salernitana. Un ottimo tassello. 8,5
BERESZYNSKI: Ha l'infausto compito di essere il sostituto di Di Lorenzo, che giocherebbe anche con una gamba sola. Corre a Napoli ed esulta come un matto al gol di Elmas contro la Sampdoria, sua ex squadra fino a una settimana prima. 7
KIM: Chiamato, con un solo campionato europeo sul groppone, peraltro in Turchia, a sostituire quello che era considerato uno dei migliori centrali al mondo. Fa meglio di Koulibaly nella miglior stagione in Serie A: è meno appariscente del senegalese ma commette meno errori. Speriamo di non perderlo, sarebbe difficilissimo da sostituire. 10
RRAHMANI: A ricordare l'esordio con l'Udinese, disastroso, non pare possibile che il difensore kosovaro sia il gigante visto in questa stagione. Chiude, segna gol pesantissimi come il 3 a 1 alla Juventus, ed è tra i leader della squadra: soffre se preso in velocità...basta evitare che accada ancora. 10
JUAN JESUS: Innamorato di Napoli è ormai “BatJuan”, o meglio Bat Giuann'. Usato sicuro che non tradisce mai le aspettative: quando entra dà l'anima e non fa rimpiangere i centrali titolari. Importantissimo anche in chiave spogliatoio perché capisce i tempi, tipo chiamare tutti in campo dopo il gol di Raspadori. 10
OSTIGAARD: Un anno di apprendistato per il gigante norvegese, che quando viene chiamato in causa non fa male: segna in Champions, e per millimetri non regala quella che col suo gol sarebbe stata una vittoria a Liverpool. Deve imparare a giocare in campo aperto, è giovane e ha buoni maestri. 7
ANGUISSA: Muscoli ma anche un cervello di quelli da ammirare. Estirpa palloni ma ha tempi che sarebbero da lectio magistralis: vedere il gol al Liverpool, quelli al Torino e soprattutto quello che propizia per Di Lorenzo nel derby contro la Salernitana. Probabilmente sul podio degli uomini più importanti per il Napoli 10
LOBOTKA: E' il cervello del Napoli, e dunque l'uomo più ricercato d'Italia e d'Europa quando giocano gli azzurri. “Il Cinghialotto” di Spalletti però riesce sempre a uscirne trotterellando col baricentro basso e le geometrie altissime, solo Pioli riesce ad arginarlo sempre. Come sopra: fondamentale per il Napoli anche se cala molto nel finale di stagione. 10
ZIELINSKI: Tra i pochi reduci del periodo sarriano, si porta dietro l'etichetta di incompiuto. Di quello che ha grandi numeri ma scarsa cazzimma per trasformarsi in un calciatore completo. Sembrerebbe ripetere la solita stagione in chiaroscuro ma non è così: Spalletti gli cuce addosso un ruolo meno appariscente ma più importante e lui lo interpreta benissimo. E l'abbandono alla gioia dopo il gol di Raspadori a Torino vale gli anni a Napoli, passati e futuri. 9
NDOMBELE': Probabilmente è il calciatore più dotato tecnicamente della rosa del Napoli, i suoi strappi sono impressionanti ma, anche per una questione di minutaggio, limitati. Ad oggi forse non varrebbe la pena riscattarlo al prezzo che chiede il Tottenham...in caso di sconti però...7
ELMAS: Ha numeri impressionanti e fa cose impressionanti: vedi il gol all'Udinese, quello fondamentale all'Atalanta, quello alla Juventus. Peccato che spesso la troppa foga agonistica lo porti a sbagliare scelte semplici: se limasse questo aspetto sarebbe veramente un gioiello. 8
DEMME: Sfortunato a inizio stagione per un infortunio che l'ha tenuto lontano dai campi per circa tre mesi. Sfortunato nel prosieguo ad avere davanti un intoccabile come Lobotka. In un centrocampo a 3 pensato per avere un regista non è il calciatore più adatto. Ma il sacrificio e l'attaccamento alla maglia mostrati negli anni passati dicono che avere uno scudetto a Napoli a curriculum è un premio meritatissimo. 7
GAETANO: Guagliunciello napulitano direbbe Liberato. Spalletti dice che giocherebbe pure in porta per la squadra: farebbe il titolare in qualsiasi squadra di Serie A, preferisce la prospettiva di vincere uno scudetto nella sua città. 7
ZERBIN: Come per Gaetano: gioca poco, nonostante ciò entra anche nel giro della nazionale. Bene come esterno alto, un po' meno quando Spalletti lo impiega basso e si fa scappare Theo Hernandez...che però è pure Theo Hernandez. 7
LOZANO: Sulla destra diventa spesso una croce per i difensori, pescando assist importantissimi e creando scompiglio, in una stagione in cui segna poco però. Sarà questo a farlo peccare di egoismo in maniera grave in alcune partite, vedi anche la gara di Champions col Milan. Fondamentale tuttavia in ottica scudetto. 8,5
POLITANO: Era dato tra i partenti a inizio stagione per non meglio precisate divergenze con Spalletti. Sarà, ma la prima parte di stagione dice che è uno dei migliori esterni alti del campionato, poi si infortuna e cala un po', ma anche lui è una delle colonne su cui poggia il tricolore. 9
SIMEONE: Che meraviglia. Gioca meno che poco, ma in quel poco ha uno score da bomber assoluto. E quei gol che segna sono pesanti come macigni: quello al Milan è oro colato, idem quello alla Roma e quello che porta al vantaggio con la Cremonese forse anche di più. E anche in Champions trasforma in oro tutto quello che tocca. Un manifesto al cogliere l'attimo. 9,5
RASPADORI: Arriva con l'etichetta del calciatore più costoso della campagna acquisti, e non è semplice, del sostituto di Mertens, che rende le cose ancora più complicate. Dimostra nonostante la giovane età di poter stare in un contesto ambizioso: segna gol pesantissimi e si cala nella realtà partenopea alla perfezione. Ha davanti Kvara e Osimhen, ma crescerà. 8
KVARATSKHELIA: E' tra i pochi calciatori in Europa che dribbla in maniera pura, come si fa per strada insomma e non puntando solo sui muscoli, e già questo è un elemento importantissimo. Ha numeri pazzeschi, idee e la testa del bravo ragazzo: tra gol e assist è forse al primo posto in Europa ed è ancora giovanissimo. Diventerà il migliore al mondo. 10
OSIMHEN: Colui che faceva “per e per” e avrebbe dovuto mettersi al muro a palleggiare è, semplicemente, l'uomo clou dello Scudetto. Per i gol, naturalmente, ma anche e soprattutto perché per lui la questione è sostanzialmente vincere e segnare, a costo di farsi male, senza risparmiarsi mai: lo pretende da se stesso e pure dai compagni, ed è questo atteggiamento che, con Victor assurto a leader dello spogliatoio, porta al risultato. 10 e lode.
SPALLETTI: Preoccupato a inizio stagione per le cessioni eccellenti sgombra la mente dei calciatori dai fantasmi del passato e li educa a pensare solo al campo. Applica un calcio incredibile, innovando le sue idee e prendendo i modelli vincenti europei: devasta il campionato e a lungo anche le rivali europee, peccando solo nel triplo confronto con Pioli di Aprile. Stravince il suo primo scudetto in Italia e porta la squadra al punto più alto della sua storia europea. 10
Il Pagellone del Napoli: Osimhen è l'anima del Napoli
I voti della stagione, da Spalletti a Osimhen a...Sirigu
Cristiano Vella