di Paola Iandolo
Aste Ok, saltano i collegamenti in videoconferenza da remoto e slitta l’udienza. Un problema tecnico ha reso particolarmente difficili i collegamenti con gli imputati dalle carceri dove sono ristretti. Problematiche protrattasi per l’intera mattinata che alla fine ha determinato infatti il rinvio al 10 maggio prossimo.
Polemiche in aula
I penalisti Carlo Taormina difensore di Gianluca Formisano (agli arresti domiciliari) e Roberto Saccomanno difensore di Livia Forte (ristretta nel carcere di Latina) hanno chiesto di rinviare l’udienza già calendarizzata e fissata per mercoledì prossimo, 10 maggio, per impegni in altri processi. Ma il Tribunale di Avellino - che ha comunque rinviato la decisione in quella stessa data dopo una breve camera di consiglio – ha respinto le loro richieste. Una scelta che non è stata particolarmente apprezzata dall’avvocato Taormina che ha polemizzato in aula precisando: “nella logica delle cose sapere di che morte dobbiamo morire un minimo di ragionevolezza non guasta”. Il presidente del collegio giudicante Roberto Melone e gli altri componenti del collegio hanno deciso di confermare l’udienza di mercoledì, visto che a loro avviso non ci sono impedimenti essendoci una codifesa per gli imputati interessati.
Le polemiche anche sulle pagine social
L’avvocato Taormina sulla decisione del tribunale di Avellino ha scritto un lungo post su facebook:“Tristezza infinita. Tribunale di Avellino. Processo per le aste giudiziarie truccate. Dove non c’è un magistrato, un pubblico ministero, un cancelliere, un segretario giudiziario, un ufficiale giudiziario, un custode, un usciere che sia imputato nonostante decenni di porcherie. Dopo una vita trascorsa in parte in magistratura e per tutto il resto in avvocatura e in titolarità di cattedra universitaria, per la prima volta, con sprezzo di qualsiasi regola di buon senso e senza la minima considerazione per la toga forense nonché, ed anzi ancor più, per il diritto costituzionale, ed inviolabile dalla stessa Costituzione, di difesa dell’imputato, mi è stato impedito l’esercizio del diritto di difendere ed è stato compresso il diritto di difendersi dell’imputato con un provvedimento che ha ritenuto di respingere la mia richiesta di rinvio della prossima udienza considerando prevalente la mia partecipazione alla udienza avellinese dove deve essere sentito un testimone, tra l’altro da me già’ da me controesaminato, rispetto alla richiesta documentalmente comprovata delle mia partecipazione nello stesso giorno ad una udienza dinanzi alla Corte d’Assise di Messina dove difendo un imputato detenuto per due omicidi e dove deve svolgersi l’esame dei Carabinieri del Ris di Messina, cioè l’attività probatoria più importante del processo. Mi piacerà interpellare, documenti e provvedimenti alla mano, il Consiglio Superiore della Magistratura per conoscere se simili atteggiamenti siano consoni con l’esercizio di una sana ed equilibrata giurisdizione rispettosa dei ruoli altrui e soprattutto degli imputati, specie in relazione alle valutazioni relative alla attribuzione di funzioni direttive o paradirettive sulle quali anche il Consiglio Superiore della Magistratura è chiamato a giudicare”.