Oliveto Citra

Da un lato le numerose segnalazioni da parte dell'utenza che vive sulla propria pelle disagi e disservizi. Dall'altro le continue denunce e appelli da parte dei sindacati e del personale medico sanitario, costretto a fare i conti, ogni giorno, con diverse criticità, prima fra tutti la carenza di organico. 

Ma nel caos sanità, che investe anche la provincia di Salerno, tante sono anche le eccellenze da ricordare. Alla redazione di Ottopagine.it arriva un racconto di buona sanità. Una storia a lieto fine che vede in prima linea i medici, anestesisti e personale dell’ospedale di Oliveto Citra.

La storia

I fatti risalgono alle notte del 3 maggio scorso, quando presso il nosocomio del centro cilentano è arrivata una giovane paziente dell’hinterland irpino, in stato di shock emorragico. La pazienza aveva urgentemente bisogno di un intervento per una gravidanza extrauterina misconosciuta.

Dopo esser stata accolta in pronto soccorso dal dottore Giuseppe Guadagno, che ha allertato i rianimatori, e grazie alla collaborazione del primario della radiologia Catello Accardo, è stata fatta prontamente una diagnosi e si è quindi proceduto all’intervento, sebbene il nosocomio sia sprovvisto del reparto di ostetricia e ginecologia.

La donna è stata quindi operata con successo grazie all’équipe chirurgica formata dal dottor Pasquale Farina, da Antonino Esposito del reparto diretto dal dottore Ermanno D’Arco, all’equipe anestesiologica rianimatoria formata dal dott. Danilo De Divitis e Marilù De Prisco, già responsabile della sala operatoria, dal dott. Vincenzo Galdo, con la collaborazione degli infermieri di sala operatoria Nando Lullo e Pina Parisi e l’oss Liberato Sarro.

Dopo l'intervento, la paziente è stata trasferita in rianimazione e seguita dal responsabile, dottor Alfonso d’Agostino, dove è tutt’ora ricoverata.

Una storia a lieto fine, si diceva, che mette in evidenza anche le grandi capacità delle equipe mediche del Salernitano e accende i riflettori sull'importanza del presidio ospedaliero di Oliveto Citra, che garantisce supporto in emergenza, ma anche una consistente attività di elezione chirurgico-ortopedico di elevata complessità.

Nonostante la mancanza del reparto idoneo, i sanitari hanno saputo affrontare e risolvere un’emergenza che avrebbe potuto avere esiti drammatici.

C'è però un'ombra che sembrerebbe minacciare il nosocomio. Nella segnalazione si punta il dito contro una possibile "imminente e significativa riduzione dell’attività chirurgica di elezione per mancanza di anestesisti rianimatori, per quiescenza e trasferimento degli stessi".

Un dato che andrebbe a depotenziare l'ospedale, intaccando il già esiguo numero di personale. Voci di corridoio, per adesso, che personale e cittadini sperano non trovino riscontro nella realtà

Unanime l'appello a non depotenziare un'eccellenza ed investire, ancora, nel nosocomio, affichè non si debba più parlare di buona o mala sanità, ma di una sanità che funziona.