Benevento

Non sono un tifoso del Napoli (tengo all'Inter), ma non capisco le prese di posizione che da giorni si stanno susseguendo. Ho letto che da più parti si sono alzati degli inviti a non festeggiare in città diverse da quella partenopea. E perché mai non bisognerebbe farlo? Perché l'amore per una squadra deve necessariamente avere connotazioni strettamente territoriali?

Una sciocchezza enorme, manco a dirlo. Il cuore di ciascuno batte per i colori che predilige, e non c'entrano un fico secco la residenza o il luogo di nascita. Fosse così, il tifo avrebbe soltanto caratteristiche localistiche che ne snaturerebbero il significato. Si comincia a seguire una squadra quando si è piccoli, spesso subendo l'influenza dei genitori, magari perché in quel momento è vincente, perché c'è un calciatore che piace particolarmente per la bravura, per la storia e la tradizione di questa o quella società. Né valgono, a mio modesto avviso, le implicazioni legate alla contrapposizione tra aree del nostro Paese, Sud contro Nord e viceversa.

Fosse così, io che sono meridionale non potrei esultare per i nerazzurri, e perché? Perché ci sono dei tizi che alimentano lo scontro e ti bollano come traditore solo perchè parteggi per una formazione che gioca a 900 chilometri da casa? Suvvia, cerchiamo di essere seri almeno nei confronti del pallone, che è una cosa tremendamente seria. Perché coinvolge milioni di persone che vanno rispettate, quale che sia il loro orientamento calcistico.

Dopo 33 anni il Napoli si appresta a cucirsi sulla maglia il Tricolore, è giusto che i suoi supporters, a digiuno da tantissimo tempo, celebrino l'avvenimento. Speriamo che lo facciano senza inutili esagerazioni, senza creare situazioni di pericolo. Urleranno e canteranno a più non posso, esaltando i loro beniamini. Gli altri tifosi li accompagneranno in parte con un sorriso, per il resto con indifferenza, pensando agli impegni internazionali delle loro squadre, e, in molti casi, rabbia.

Tutti, però, come è normale che sia, avranno un chiodo fisso nella testa: provare a scalzarli dal trono la prossima stagione. Perché, qualunque sia il vincitore, il pallone continuerà a rotolare, infiammandoci o deprimendoci. Nel frattempo, complimenti agli azzurri.