Avellino

Tra l'emozione e nostalgia, il questore di Avellino Maurizio Terrazzi ha lasciato la questura di via Palatucci per andare in pensione. Dopo tre anni e mezzo di attività, il numero uno dei poliziotti avellinesi ha fatto un bilancio delle attività condotte dai suoi uomini, con indagini delicate.

“Già al momento del mio arrivo, mi sono trovato davanti una città in condizioni “accettabili” dal punto di vista della sicurezza, con le dovute eccezioni e riserve di alcuni fatti. Al di là delle valutazioni di merito, Avellino necessita di una attenzione attiva. Le esigenze dei cittadini sono elevate ma stiamo parlando di una realtà sostanzialmente sana e, sicuramente, deve essere mantenuta così in uno sforzo senza termine”.

Terrazzi poi parla delle operazioni portate a termine brillantemente e le inchieste molto delicate: tra queste ha ricordato l'omicidio di Aldo Gioia, insieme all'omicidio di Capodanno a Torrette di Mercogliano. Sono stati eventi difficili dove i ragazzi, con professionalità e impegno, sono stati eccezionali”. Il questore ha anche fatto un passaggio sulla criminalità organizzata in Irpinia. “I clan, in provincia di Avellino, si stanno organizzando: “Non c’è un mutamento di valutazione sul pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata.

Sono cambiate almeno in parte le manifestazioni e le modalità operative. Ormai non operano i clan dei primi anni duemila. Sono meno violenti. Questa provincia può contare sulla grande attenzione della Procura con l’attività del Procuratore Airoma che ha una grande esperienza e offre una importante garanzia a questo territorio. Non sottovalutiamo neanche i fatti di estorsione che ci sono sempre stati, oggi però emerge un fatto positivo: contrariamente al passato ora ci sono le denunce. Il territorio avellinese, offre questo: c’è fiducia nelle forze di Polizia”.