Benevento

(f.s.) Non c'è bilancio più equilibrato di quello delle sfide tra Benevento e Parma. In tutto cinque, due in serie A, 3 in B: complessivamente tre pareggi e una vittoria per parte, con tre gol segnati a testa. 

La Strega ha battuto una sola volta i ducali, in quella sfida ancora fresca nella memoria del girone d'andata. Giorno dell'Immacolata, 8 dicembre 2022: minuto numero 20, passaggio filtrante di Schiattarella dalla metà campo, fuga a sinistra di Farias, palla al centro al bacio per Francesco Forte che fa secco Chichizola di sinistro. Sono passati appena 4 mesi e mezzo, ma sembra un secolo fa. Altri flash back della memoria: il rigore parato da Paleari a Vasquez, l'infortunio a Letizia, l'espulsione finale di El Kaouakibi, la gioia incontenibile di Glik appena tornato dai Mondiali in Qatar. E la Strega con la testa fuori dalla zona play out.

Chi l'avrebbe detto che nella sfida di ritorno sarebbe stato tutto capovolto? Ducali al quinto posto e alla bramosa ricerca di una piazza migliore in zona play off, giallorossi ultimi e appesi ad un filo, con la permanenza in B sempre più compromessa.

Sono queste le premesse della sfida di lunedì primo maggio. Esigenze diverse per le due squadre, un solo risultato accettabile per la Strega, una vittoria che lasci più o meno intatte le chances di salvezza.

Da quel giorno di dicembre si sono succeduti altri due allenatori. Oggi tocca ad Andrea Agostinelli provare a centrare l'impresa. Per una volta il tecnico anconetano ha la possibilità di scegliere l'undici iniziale con una certa “leggerezza”. Fatta eccezione per la “pandemia” dei portieri (qualcuno alla fine andrà tra i pali: sarebbe suggestivo che toccasse al giovane Nunziante, classe 2007, con Buffon, nato nel '78, dall'altra parte del campo: tra i due ben 29 anni di differenza), che serve a ricordare quanto disgraziata sia stata nel complesso questa stagione.

L'impressione è che per l'undici di partenza il solco sia stato tracciato. Può esserci qualche avvicendamento fisiologico, ma la strada intrapresa non si cambia: difesa a tre, due “quinti”, tre centrocampisti e due attaccanti rapidi. Tradotto: Veseli, Glik e Tosca dietro, Letizia e Foulon quinti (probabile che l'allenatore rischi subito il capitano), Karic (al posto di Viviani), Schiattarella e Acampora a centrocampo, Farias e Ciano in attacco. Oggi, diciamolo senza tema di smentite, sembra difficile pensare ad una formazione migliore di questa.