Il Consiglio comunale di Baronissi ha approvato all'unanimità la mozione d’indirizzo che si oppone al Disegno di legge sull’Autonomia differenziata presentato dal Ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli.
L’atto è in linea con il documento approvato da Anci Campania che boccia il Disegno di legge.
Le voci dell'amministrazione
“Ci opponiamo al Ddl Calderoli, un provvedimento miope destinato, se passasse, ad aumentare ancora la disparità tra il Nord e il Sud – sottolinea il sindaco Gianfranco Valiante - concedendo maggiori risorse alle Regioni più ricche, sottraendole a quelle in difficoltà. Di fatto autonomia differenziata equivale a secessione, vecchia idea mai sopita della Lega. Si incrementerebbe il divario nella sanità, nei trasporti, nella scuola, nei servizi aumentando ancor di più il gap negativo tra Regioni. A pagarne le spese, i cittadini delle regioni meridionali, contravvenendo al principio della solidarietà, che è alla base della convivenza civile e democratica ed è tutelato dalla nostra Costituzione”.
Una battaglia sostenuta dal Consiglio comunale di Baronissi che chiede il ritiro del Disegno di legge “per permettere - si legge nel documento - un approfondito e indispensabile dibattito pubblico nel Paese su scelte che possono determinare importanti conseguenze istituzionali, economiche e sociali”.
“E' a rischio la sacralità della Costituzione – continua Valiante – con l'autonomia differenziata si creerebbe una ampia forbice di disuguaglianza con un’Italia a velocità diverse. Non è una guerra sud contro nord, ma un confronto tra chi ha la visione di un Paese unito ed equo rispetto a chi prova a dividere i territori. Noi amministratori abbiamo il dovere di tutelare i cittadini e difendere territori già penalizzati da anni. Ringrazio i consiglieri comunali tutti per aver sostenuto la mozione ed esprimo grande soddisfazione per il via libera all’unanimità: la città di Baronissi, nella sua massima espressione democratica, manda un messaggio chiaro e netto al governo Meloni per dire no a un progetto che spacca il Paese ed esaspera le diseguaglianze territoriali”.