Ariano Irpino

Il tema affidato è l’etica della coscienza, trattato in cinque articoli a firma di studiosi internazionali di bioetica, neuroetica ed etica dell’Intelligenza Artificiale. A questi si aggiungono 35 commenti scritti da ricercatori di diversi Paesi e ambiti disciplinari.

Dalla corposa serie di relazioni emerge con chiarezza che, nonostante i grandi progressi degli ultimi anni, come l’identificazione dei meccanismi cerebrali necessari per l’esperienza cosciente o lo sviluppo di tecnologie che hanno consentito di migliorare la diagnosi e la prognosi degli stati comatosi, la ricerca scientifica, medica e filosofica sulla coscienza è ancora caratterizzata da numerose difficoltà e incognite.

‘’L’empasse che ne consegue - afferma Michele Farisco - è sia una questione teorica (per esempio, un’inadeguata definizione dell’oggetto), sia una questione di interpretazione dei dati empirici’’. ‘’Il punto cruciale - precisa lo stesso Farisco - è l’assenza di una cornice teorica condivisa, cosicché l’interpretazione dei dati non è uniforme e dà luogo a differenti modelli concettuali. Una diversità che ha anche delle implicazioni etiche’’.

Il numero appena pubblicato dell’American Journal of Bioethics – Neuroscience punta a definire lo stato dell’arte su alcune di queste questioni. Nello specifico, i temi trattati sono il rapporto tra coscienza e stato morale, la coscienza “estesa” tramite la tecnologia (si pensi al metaverso) e quella artificiale, ma anche la possibile coscienza degli organoidi cerebrali e le conseguenze derivanti dall’utilizzo di psichedelici per curare il morbo di Alzheimer.

Il prestigioso ruolo di coordinamento editoriale di Farisco, responsabile dell’unità scienza e società di Biogem segna un ulteriore passo in avanti dei suoi studi sulla coscienza e su tutte le possibili implicazioni scientifiche, teoriche ed etiche.