Montesarchio

Ormai da anni, la Valle Caudina si pone al centro delle cronache sul mondo dell’arte contemporanea: a cominciare da Via Varco, anche conosciuta come “La via dell’Arte”, nel comune di Rotondi (AV), fino a manifestazioni di rilievo che hanno visto il passaggio di grandi nomi della letteratura, tra cui i poeti sperimentalisti Milo De Angelis e Valerio Magrelli e Giovanni Fontana. Una strana convergenza di bellezza spirituale e paesaggistica, che rende questi luoghi imperdibili e decisamente affascinanti, e che vede nell’appuntamento di sabato prossimo l’aggiunta di un nuovo tassello per la fervente attività artistica locale. 
     Sabato 29 aprile, infatti, alle ore 18.00, verrà inaugurata la mostra Lilium in Memoria di Vittorio D’Onofrio presso una delle strutture più suggestive della zona, ovvero la Torre di Montesarchio (BN). L’evento, a cura di Marco Amore e organizzato dal Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino in collaborazione con il Comune di Montesarchio, la Pro Loco di Montesarchio e Il Parco Regionale del Taburno, nonché patrocinato dalla Provincia di Benevento, prevede una serie di lavori site-specific sul tema del giglio, in conformità alla funzione rituale e celebrativa di questo fiore, i quali omaggiano un frammento di storia unitaria che ha visto la torre utilizzata come prigione di Stato per patrioti illustri. 
     «Dialogando con la tradizione e l’identità culturale dello spazio», spiega il curatore Marco Amore, «l’artista racconta la società odierna, articolando immagini che hanno un senso scatologico e narratologico, più che speculativo o informale. A tal fine, inserisce nelle opere oggetti che rientrano nella percezione sensoriale della sua quotidianità: piante, fiori, radici, testimoni di quel mondo ancestrale da cui egli stesso proviene – derubandolo dei suoi elementi cromatici e formali in perfetta conformità al proprio background fotografico.»