“Non avete capito che io sono un boss e se voglio vi rovino”, avrebbe urlato ai genitori, minacciandoli di morte e costringendoli a dargli i soldi. Condotte che avrebbe mantenuto mentre era incapace di intendere e di volere al momento dei fatti, ha accertato una consulenza psichiatrica curata dal dottore Teofilo Golia, che ha riscontrato una attenuazione della pericolosità sociale che ha reso però indispensabile la libertà vigilata per otto mesi in una struttura specializzata.
E' la misura di sicurezza a carico di un 33enne della Valle Telesina, difeso dall'avvocato Elena Cosina, al centro di un incidente probatorio dinanzi al gip Loredana Camerlengo. Per lui le accuse di stalking al padre, alla madre e alla sorella, e di tentata estorsione ai danni dei primi due.
Nel mirino degli inquirenti sono finite vicende comprese tra ottobre e dicembre del 2022: un lasso di tempo scandito dalle espressioni offensive e intimidatorie pesantissime del giovane, costantemente alla ricerca di denaro, nei confronti della mamma (“Ti tolgo dalla faccia della terra, sei una...”), del papà (“Esci, ti taglio la gola...”).
Stessa sorte anche per la sorella: lui avrebbe stazionato sotto la sua abitazione, pretendendo che sborsasse i soldi: “Me li devi dare, altrimenti ti sfascio la macchina”. Un'auto che avrebbe poi colpito a calci, facendo altrettanto anche con il portone di casa. “Hai visto la tua auto e quella di tuo marito? Tra qualche giorno non le vedi più perchè le faccio incendiare. E se mi denunci, vi brucio vivi in casa”, avrebbe gridato alla malcapitata, precipitandola, al pari dei genitori, in una condizione di ansia e di paura per la loro incolumità.