Salerno

Una partita straordinaria, enorme, di cuore e di testa. Forse la miglior partita del campionato e la miglior nella gestione Iervolino. La Salernitana ha annichilito il Sassuolo per 3-0 in una partita senza storia, con una prova di carattere e fiducia incredibili. Non solo: oggi, gli uomini in maglia granata hanno mantenuto alta la concentrazione e la pressione per tutti i novanta minuti di gioco. Un pomeriggio davvero perfetto per i 23.000 tifosi della Salernitana arrivati all'Arechi a sostenere la Bersagliera. 

Con questa vittoria, la Salernitana torna a +7 dal terzultimo posto ma crea un solco rispetto a Spezia e Lecce. Inoltre, per il momento, supera anche l'Empoli di Zanetti. Una domenica perfetta, per una gara semplicemente perfetta.

Le formazioni e il tabellino del match

SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Lovato (26' st Troost-Ekong), Gyomber, Pirola (13' st Bronn); Kastanos, Coulibaly, Vilhena (26' st Bohinen), Bradaric; Candreva, Dia; Botheim (26' st Mazzocchi). A disposizione: Fiorillo, Sepe, Daniliuc, Troost-Ekong, Mazzocchi, Bohinen, Nicolussi Caviglia, Sambia, Bonazzoli, Piatek. Allenatore: Sousa

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Toljan, Ferrari, Tressoldi, Rogerio; Frattesi (1' st Pinamonti), Lopez (22' st Thortsvedt), Henrique; Bajrami, Defrel (22' st Ceide), Laurienté. A disposizione: Pegolo, Russo, Marchizza, Zortea, Romagna, Erlic, Harroui, Ceide, Thortsvedt, Obiang, D’Andrea, Alvarez. Allenatore: Dionisi

ARBITRO: Camplone di Pescara - assistenti: Palermo-Cipressa - IV uomo: Rutella. VAR: Mazzoleni - Avar: Paganessi

RETI: 9' pt Pirola (Sa), 20' pt Dia (Sa), 21' st Coulibaly (Sa)

NOTE. Spettatori: 23060. Ammonito: Bronn (Sa). Matheus Enrique (Sassuolo) Angoli: 3-5. Recupero: 0' pt; 4' st

Le pagelle dei granata: tutti promossi a pieni voti e alcuni con lode

Ochoa. Anche quando non è protagonista, ci mette comunque del suo. Le sue manone permettono ai granata di mantenere la porta inviolata e di evitare il ritorno di fiamma del Sassuolo. È una leggenda che, anche a quasi quarant'anni, non sbaglia praticamente nulla. Voto 6,5

Lovato. Ottima prestazione in fase difensiva, si rende protagonista in un paio di chiusure d'alto livello. In generale, molto concentrato e segue le direttive del tecnico e dell'autentico leader della retroguardia, Gyomber. Servono partite come queste per ritrovare fiducia nei propri mezzi. Voto 6,5. (dal 72' Troost-Ekong. Quando entra i giochi sono già più che chiusi. Il nigeriano si conferma come un elemento solido e di garanzia. Voto 6)

Gyomber. Altra prova da gigante per il gestore e leader della retroguardia. È l'emblema dell'efficacia: senza fronzoli, riesce a tenere a bada uno degli attacchi più pericolosi della serie A. È sua la torre, imperiosa, che favorisce il gol di Pirola che sblocca il risultato. Esce sul finale, in preda ai crampi, con una standing ovation meritatissima. Voto 7,5. (dal 88' Piatek. S.v)

Pirola. Oltre al gol da rapace d'area, dimostra di aver abbondantemente dimenticato l'errore decisivo di qualche settimana fa. È inossidabile e lavora benissimo in fase di copertura ma, allo stesso tempo, riesce a dare un apporto notevole anche in fase offensiva come torre aggiunta. Voto 7. (dal 58', Bronn. Entra benissimo e fa quello che deve fare: difendere, senza troppi virtuosismi. Voto 6,5).

Kastanos. Paulo Sousa aveva parlato del cipriota come il "Bernardo Silva della Salernitana". Ed è innegabile come "Greg" stia vivendo una nuova primavera sotto la gestione del tecnico portoghese. È diventato quell'elemento di raccordo fondamentale tra attacco e centrocampo. Anche quando non brilla o finisce nel tabellino, contribuisce alla fase offensiva in maniera determinante (senza disdegnare la fase difensiva). Voto 6,5.

Coulibaly. Se merita ampiamente la sufficienza nella prima frazione di gioco, è nel secondo tempo che mostra tutto il suo strapotere fisico. Importante in ogni fase di gioco, che sia in transizione offensiva o difensiva. È sempre pronto per ricevere lo scarico del compagno e a raddoppiare lì dove ce n'è bisogno. Il gol è il complemento di una partita in cui comincia benino e finisce benissimo. Voto 7,5.

Vilhena. Il suo nome non è finito nel tabellino dei marcatori né di quello degli assist-man. Tuttavia, oggi, dopo 31 partite di campionato, Vilhena merita tutti gli applausi dell'Arechi. Sempre nel vivo dell'azione, suda la maglia e ci mette la grinta e la rabbia agonistica necessaria per onorare lo stemma sul petto. Promosso a pieni voti. Forse, l'olandese ha capito cosa fare per meritarsi il riscatto a fine stagione. Voto 7. (Dal 72' Bohinen)

Bradaric. Uno stantuffo implacabile sull'out di sinistra, approfitta degli spazi che gli genera la coppia inedita di centravanti. Molto bravo in progressione, difende sempre con ordine e crea qualche occasione pericolosa. In altre partite, sarebbe stato uno dei migliori in campo. Oggi, invece, uno dei più anonimi. Ed è tutto dire. Voto 6

Candreva. Il cervello di questa squadra. L'intesa con Kastanos è sublime e il romano propone palloni interessanti a profusione. Da quando si è slegato dagli impegni difensivi, non sbaglia più una gara. Voto 6,5.

Dia. Non è semplice scegliere un MVP in quella che è stata la partita perfetta per i granata. Però, con un gol, un assist e una serie di preziose giocate, è il senegalese il mattatore del match. Indispensabile in fase offensiva, quando è in giornata è tra i migliori attaccanti dell'intero campionato. Voto 8 (MVP)

Botheim. Fa quello che dovrebbe fare PIatek e, infatti, regala un assist al bacio per il compagno di reparto. Non tante giocate, ma garantisce maggior profondità e aiuta a mantenere il baricentro alto: un elemento tattico fondamentale per la compagine di Sousa. Voto 6 (dal 72' Mazzocchi. Entra in palla e pare stia recuperando la miglior forma fisica. Un rientro provvidenzile in ottica di questo rush finale di campionato. Voto 6)