Avellino

di Paola Iandolo 

Aste Ok, ancora un’udienza caratterizzata da un lungo controesame del maresciallo del nucleo investigativo dei carabinieri di Avellino. Incalzato dalle domande degli avvocati Carlo Taormina e Rosaria Vietri ha ammesso che oltre alle intercettazioni, non sarebbero stati effettuati ulteriori accertamenti e riscontri per verificare i rapporti tra i presunti componenti del sodalizio criminale. In particolare il maresciallo – nel corso del controesame – si è avvalso della facoltà di non rispondere in relazione ad alcune domande, in quanto non può entrare nel merito delle condotte del teste perchè risulta indagato in procedimento connesso. La difesa si è soffermata in particolare sull’asta di un immobile di Piazza Macello. Il maresciallo – affiancato dal suo avvocato in quanto iscritto nel registro degli indagati insieme ad altri due colleghi con le accuse corruzione, violenza privata, abuso di ufficio e falso ideologico in atti pubblici e per i quali è stata già fissata l’udienza camerale (31 maggio) per la discussione dell’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dall’avvocato Carlo Taormina - ha precisato che anche in quel caso non stati effettuati ulteriori riscontri.

Sussistenza delle esigenze cautelari

L’avvocato Carlo Taormina insiste, anche attraverso le pagine social, sull’insussistenza delle misure cautelari a distanza di quasi quattro anni dall’esecuzione delle misure. Si torna in aula il prossimo 26 aprile quando continuerà il controesame del maresciallo dei carabinieri.