Avellino

“Sul ciclo dei rifiuti invito il sindaco a rivedere le sue posizioni, anche alla luce del parere della Corte dei conti e delle risposte che da essa sono arrivate all’amministrazione comunale”.

Mi colpisce in particolare nei rilievi della magistratura contabile il passaggio relativo ai rapporti tra Comune e Ato rifiuti.

Scrive la Corte dei conti: “Nella fattispecie, non risulta agli atti l’apposita convenzione richiesta dall’art. 24, comma 6, della legge regionale 14/2016, che definisce i rapporti tra il Comune di Avellino e l’ATO con riferimento ai modelli operanti di svolgimento del servizio, al regime tariffario ed all’individuazione del soggetto gestore”.

Si tratta dei medesimi rilievi che in risposta alla mia interrogazione erano giunti dalla Regione. In sostanza, gli atti svolti fino a questo momento del Comune, senza una convenzione con l’Ato, appaiono vuoti di contenuto. Senza tacere il fatto che ad oggi il Piano d’ Ambito non ha ancora previsto il Sub Ambito di Avellino e tale Piano propone la gestione pubblica del ciclo dei rifiuti (l’opposto di quanto scelto dal Comune).

Per tale motivo, in una logica di sussidiarietà con le amministrazioni comunali della provincia, il Comune di Avellino dovrebbe rivedere le proprie posizioni, che al di là dei vulnus giuridico amministrativi evidenziati da Regione e Corte dei Conti, appaiono illogiche sul piano della gestione del ciclo dei rifiuti e della sua tenuta economica in una piccola provincia come la nostra.

Per senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza del capoluogo e della provincia e per mantenere la gestione pubblica mi aspetto che il sindaco di Avellino Festa non vada oltre nel suo progetto di spacchettare il Ciclo integrato dei rifiuti.