Si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip Gelsomina Palmieri, dinanzi al quale è comparso questa mattina per l'interrogatorio di garanzia. Mancavano pochi minuti alle 10.30 quando, accompagnato dagli avvocati Fabio Russo e Vincenzo Giuliano, in Tribunale è arrivato il 21enne - abita in un centro a poca distanza dal capoluogo - che da una settimana è agli arresti domiciliari in una inchiesta del pm Chiara Maria Marcaccio e della Squadra mobile che ha prospettato nei suoi confronti le ipotesi di reato di violenza sessuale aggravata ai danni di una minore, atti persecutori, rapina e lesioni personali aggravate.
L'attività investigativa era stata avviata nel settembre del 2022, quando la ragazza, che era stata legata sentimentalmente all'indagato dal 2020, aveva raccontato ciò che le sarebbe accaduto, mentre era 15enne, pochi mesi dopo l'inizio della relazione, le minacce e le molestie che avrebbe subito.
Assistita dall'avvocato Gerardo Giorgione, aveva riferito di essere finita in una condizione di soggezione tale da accettare di riprendersi con il cellulare, e di inviare le immagini a lui, mentre compiva gesti di autolesionismo. Aveva poi parlato anche degli abusi sessuali ai quali sarebbe stata costretta, degli schiaffi e dei pugni al volto che in un'occasione le sarebbero stati sferrati.
In attesa di quella del 21enne, una ricostruzione ritenuta attendibile, al punto da indurre a chiedere ed ottenere l'adozione di una ordinanza restrittiva che la difesa impugnerà dinanzi al Riesame.
Nel frattempo, il Pm ha chiesto al Gip la fissazione di un incidente probatorio nel quale ascoltare la ragazza nel contraddittorio tra le le parti, così da fissare l'acquisizione della prova, ed ha disposto una consulenza tecnica sul telefonino sequestrato al 21enne: l'incarico sarà affidato il 26 aprile al consulente Odorisio Gallo.