E' quasi sorprendente che dopo tutto quello che è accaduto in questa stagione disgraziata, ci si stia ancora a fare conteggi che possano condurre alla salvezza. Quasi come se sul più bello qualche antagonista abbia pensato di frenare il suo passo. Diciamolo, almeno un paio di rivali dei giallorossi hanno marciato finora oltre le proprie possibilità (Cosenza su tutti, ma anche il Perugia) e ora qualche affanno lo evidenziano.
Questo non significa che la situazione del Benevento, che questa mattina ha ripreso gli allenamenti (assenti El Kaouakibi, Letizia, Schiattarella, Farias, che si sono allenati a parte) appaia meno complicata, ma è certo che né la matematica, né quel pizzico di irrazionale speranza sono ancora scomparse.
E' chiaro a tutti che per far sì che questo miracolo accada, servirebbero due condizioni legate una all'altra: la prima chiama la squadra giallorossa a fare come quello scolaro poco diligente che si affretta nel finale di anno a recuperare le insufficienze ricevute nel corso della stagione, la seconda implica che le sue avversarie si facciano male da sole in questo finali arroventato.
Sono due ipotesi abbastanza difficili che accadano e non semplici da combinare. Ovvio che siano una propedeutica all'altra, se ne accade una sola delle due può non succedere niente di nuovo fino alla fine.
La prima probabilmente è quella più difficile da realizzare. Anche se la quota play out potrebbe anche essersi abbassata rispetto alle previsioni di qualche mese fa. Il Benevento dovrebbe cominciare a vincere: quante sulle cinque rimaste? Il più possibile. Come ha detto Agostinelli: “In campo andremo sempre con l'intenzione di vincere, non abbiamo scelta”. Non c'è una sfida meno importante delle altre, ma sin d'ora sembrerebbe indispensabile fare bottino pieno almeno nei due scontri diretti che rimangono da qui al 19 maggio, prima a Cittadella, in ultimo a Perugia. Due imprese che in questo momento sembrerebbero impossibili, ma crederci non costa nulla. Il finale è complicato per tutti: per il Perugia che è quella che più di tutte rimane a vista (4 lunghezze e lo scontro diretto da giocare al Curi), ma anche per il Cosenza che ha marciato a ritmi da play off, ma che ora potrebbe pagare lo sforzo anche per gli infortuni che lo stanno colpendo (silani in ansia per Venturi, Vaisanen e Rigione). Il fatto è che nel bailamme di una lotta per la salvezza nella quale può accadere di tutto, bisogna anche tener conto della regola che annullerebbe di fatto i play out se la distanza tra quint'ultima (in questo momento Cosenza e Cittadella a quota 37) e quart'ultima (ora il Perugia a 34) fosse di più di 4 punti. Come dire che per il Benevento è certamente un bene che il Perugia perda tanti punti, ma non tanti che scavino un solco con le due che lo precedono. Un bel guazzabuglio. Un dedalo che nessuno potrà districare, il destino è scritto nelle stelle e oggi nessuno può prevederlo.