La Rete Pace di Avellino (Arci, CGIL, ACLI, Legambiente,Laika e altre sigle del terzo settore irpino), aderendo alla mobilitazione nazionale prevista per il prossimo 18 aprile, ha organizzato un sit in davanti alla Prefettura, per ribadire la contrarietà alla conversione in legge del decreto varato all’indomani della tragedia avvenuta nelle acque di Cutro, dove hanno perso la vita oltre 90 persone.
Sarà il giorno in cui il Senato avvierà la discussione per la conversione di quello che riteniamo un provvedimento inutile e dannoso. Inutile perché non risolve in nessun modo la questione legata ai flussi migratori ed alle esigenze sociali del nostro Paese. Dannoso perché creerà ulteriori irregolarità, costringendo migliaia di persone in strada, aggravando una condizione di marginalità sociale e disagio che rischia di diventare una polveriera sociale.
Ci saremmo aspettati, a fronte della tragedia di Cutro, una assunzione di responsabilità da parte del Governo, una gestione orientata e consapevole di quello che è non un fenomeno emergenziale ma una condizione strutturale che interessa ogni Paese. Invece, come nella peggiore delle tradizioni della destra di governo, la risposta ai bisogni delle persone si fonda sulla più becera delle propagande demagogiche ed è incapace di risolvere le questioni sociali, aggravandone la portata e le conseguenze.
Il passo indietro sulla protezione speciale rappresenta nient’altro che un regalo alla criminalità, niente di diverso da ciò che fu il decreto sicurezza voluto da Salvini nel 2018 e bocciato da tutti Tribunali, nazionali ed europei. A distanza di cinque anni, cavalcando una tragedia che pesa sulle responsabilità istituzionali e politiche di questo Governo, si cerca di far rientrare dalla finestra norme illegittime, con il solo intento di peggiorare le condizioni di vita dei migranti, ostacolare i percorsi di integrazione e creare uno smisurato buco nero che alimenterà intolleranza e odio, elementi su cui questa destra ha fondato il proprio valore politico ed elettorale.
Per queste ragioni il 18 aprile, dalle 10.30 saremo davanti la Prefettura e consegneremo al Prefetto un documento che spiega nel merito gli orrori di un decreto legge che contestiamo fin dalla sua emanazione.
Invitiamo tutte le istituzioni, a partire dal Comune di Avellino, quale Ente di prossimità chiamato ad affrontare le emergenze sociali frutto dell’incapacità delle istituzioni nazionali, e tutte le organizzazioni democratiche che ogni giorno lavorano per garantire il pieno esercizio dei diritti fondamentali e fanno quotidianamente da argine alle politiche di disumanizzazione ad essere presenti, a far sentire la propria voce, ad esprimere la necessità di un cambio di rotta.