“Il fare è cieco senza il sapere e il sapere è sterile senza l’amore” è la frase di Papa Benedetto XVI riportata sulla targa commemorativa intitolata al dottor Carlo Verrillo, a 25 anni dalla sua scomparsa, a cui l’amministrazione comunale di Castelvenere ha intitolato una strada nel centro del paese.
La cerimonia dello scoprimento della targa è stata preceduta da un incontro nell’aula consiliare del Comune dove il Sindaco Alessandro Di Santo, insieme ai colleghi medici Antonio Di Lucrezia e Guido Verrillo, che hanno iniziato la loro carriera professionale proprio col dottor Carlo Verrillo, hanno ricordato la figura dell’uomo, del professionista e del politico, da sempre impegnato nella Democrazia Cristiana, “che è stato attore e animatore della comunità di Castelvenere per tutta la seconda parte del secolo scorso”.
“Il medico condotto Carlo Verrillo – ha ricordato il sindaco Di Santo - era nel dopoguerra il medico di tutti, soprattutto il medico di chi non aveva nessuna assistenza, di chi non aveva nessun ente assicurativo, nessuna ‘mutua’. Sin dai suoi primi anni di attività professionale si dedicò ai più poveri con spirito di servizio, con sapienza e umanità, valori che hanno caratterizzato tutto il suo percorso di vita fino alla sua scomparsa nel 1998”.
In una sala consiliare gremita, le conclusioni sono state affidate all’on. Roberto Costanzo che con la sua lucida e precisa memoria ha tracciato la fotografia degli anni Cinquanta e inizi degli anni Sessanta in cui la figura del medico condotto Carlo Verrillo operava a Castelvenere “in tempi in cui c'era più povertà che ricchezza, in cui l’ambulatorio medico era essenzialmente la casa del paziente, a volte difficile da raggiungere”.
Visibilmente commosso il figlio Alfonso Verrillo (oggi medico al “Gemelli” di Roma e presidente del Centro Studi “Aldo Moro”) ha ringraziato tutti i presenti e la comunità di Castelvenere per il riconoscimento concesso al padre.
La cerimonia si è conclusa con lo scoprimento della targa da parte del sindaco Di Santo e dell’on. Costanzo, alla presenza del figlio Alfonso Verrillo, e con la benedizione del parroco di Castelvenere don Mimmo De Santis.